Npe, concluso il closing coi cinesi si punta alla ricerca e agli investimenti
LONGARONE. Nuova vita per la Npe di Longarone. Nei giorni scorsi, infatti, si è concluso il closing dell’alleanza tra il gruppo trevigiano De’ Longhi e la cinese H&T. Ora si prepara una sfida importante per l’azienda bellunese che produce schede elettroniche.
Con la cessione, la H&T Intelligent Control International Co Ldt, leader nel mercato a livello mondiale nel settore dell’elettronica con sede a Shenzen, possiede il 55% di Npe, mentre il restante 45% rimarrà al gruppo trevigiano De’ Longhi che l’aveva acquistata due anni fa.
Nei giorni scorsi i vertici della H&T hanno parlato non solo al management a cui ha presentato a grandi linee il piano industriale, ma hanno incontrato anche i lavoratori «che hanno accolto il nuovo clima di cambiamento e la spinta all’innovazione con entusiasmo e positività, consapevoli che ciò porterà a rafforzare la posizione competitiva dell’azienda», spiegano dalla Nuova Procond Elettronica.
«Per noi questo nuovo assetto societario sarà un’opportunità importante», commenta l’amministratore delegato Roberto Mariano, riconfermato nel suo incarico nel segno della continuità insieme al suo staff di collaboratori. «Credo che questa sia una partnership importante, che ci permetterà di consolidarci in un grande gruppo. Infatti la società cinese ha come suo core business proprio la produzione di schede elettroniche. Inoltre, la H&T, che conta due stabilimenti in Cina, per la prima volta con la Npe entrerà nel panorama produttivo europeo. E da questo arriveranno importanti sinergie su mercato, ma anche la possibilità di aprirci a nuovi mercati come quello statunitense oltre a quello cinese».
Ma l’aspetto che Mariano sottolinea è «l’importanza degli investimenti e della ricerca tecnologica che col nuovo gruppo di maggioranza potrà portare benefici anche su questo stabilimento. Sappiamo», prosegue l’amministratore delegato, «che in Cina la H&T dispone di circa 800 ingegneri elettronici impegnati nello sviluppo e progettazione di tecnologie del futuro in vari ambiti della vita quotidiana di ognuno di noi».
La sfida è di quelle che potrebbero cambiare il percorso dell’azienda, dove lavorano 250 persone. «Negli ultimi due anni le cose sono andate bene, il mercato è buono e ai nostri dipendenti da settembre fino alla chiusura per Natale abbiamo chiesto di lavorare anche il sabato, per far fronte alle commesse. I presupposti per un’ulteriore crescita ci sono. La sfida è impegnativa, ma credo che con l’impegno potremmo ottenere buoni risultati». —
Paola Dall’Anese
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