Nuova area commerciale, è dibattito

A Bribano previsti un supermercato, negozi e appartamenti. I 5 stelle attaccano: «Non c’è stata la volontà di parlarne»

SEDICO. Un supermercato, negozi e appartamenti. Costruzioni ponte a sorgere nel prato multiproprietà che si affaccia sulla rotatoria dello Stop moda, alle porte di Bribano, e che nei giorni scorsi hanno fatto discutere la popolazione, che vede nel progetto l'ennesima cementificazione del territorio.

Sui social network la polemica è stata animata, e si è sviluppata su due filoni: qualcuno ha creduto che l'intervento edilizio si svilupperà all'interno del parco di Bribano (in realtà interesserà un prato che non ha nulla a che vedere con il polmone verde della frazione) ed è arrivato a pensare che la domenica si porteranno i bambini al centro commerciale invece che a giocare sulle altalene.

Altri, la maggior parte, non sapevano nulla del piano presentato dai privati (il patron dei supermercati Kanguro Gianpaolo Buzzatti, nella sua veste di rappresentante della società Cav. Giuseppe Buzzatti, che agisce anche in nome e per conto di altri quattro proprietari di lotti nella stessa zona) e ne contesta l'utilità. Fra Sedico e Bribano, rifletteva ieri una cittadina, ci sono già quattro supermercati (Super W, Kanguro, Lidl e Prix) «e non ce ne serve un altro». Ma anche la zona residenziale fa discutere: «A Sedico siamo pieni di case invendute», ha detto un'altra cittadina. «Si continua a costruire, quando sarebbe più logico ristrutturare le case che sono chiuse da anni». La polemica ha tenuto banco su Facebook per tutto il fine settimana.

Il progetto. Il Pua, piano urbanistico attuativo, è stato presentato nel 2013 dalla società Cav. Giuseppe Buzzatti, in nome e per conto anche di Edda Chiniger, Maria Annunziata Colle, Fabrizio Triches, Michele Triches. Sono i cinque proprietari del terreno che si affaccia sulla rotatoria all'altezza dello Stop moda, sulla destra procedendo da Belluno in direzione Bribano. Su quel prato, delimitato a destra dal Lidl, a sinistra da un gruppo di case, di fronte dalla statale 50 e sul fondo da via Cal de Messa, il Pua prevede aree destinate a spazi pubblici (comprendono la viabilità, i percorsi ciclo-pedonali, parcheggi, verde pubblico), due aree commerciali e una residenziale. La parte commerciale e per pubblici esercizi sarà più vicina alla statale 50, quella residenziale andrà a completare l'area prospiciente via Zuppani. Ci saranno tre edifici commerciali, di uno o al massimo due piani fuori terra. Due più grandi, uno più piccolo e più vicino alla strada statale. Nei due immobili più grandi dovrebbero trovare posto un supermercato e un Brico. La parte residenziale, invece, sarà costituita da un paio di palazzine di due o tre piani, per un totale di dodici-sedici appartamenti. I proponenti realizzeranno tutte le opere di urbanizzazione, come previsto dalla normativa. Il Pua è stato approvato dalla giunta Deon pochi giorni fa dopo essere stato adottato, con prescrizioni, dall'amministrazione Maraga. I tempi per le osservazioni c'erano, ma ne è arrivata solo una, fatta da Gianpaolo Buzzatti. Il progetto si sviluppa su terreno commerciale-residenziale (così è identificato nel piano regolatore), in una superficie di 13.975 mq.

5 Stelle: poca trasparenza. «Apprendiamo dalla stampa che l'amministrazione comunale ha dato il via libera alla nascita di un nuovo complesso commerciale e residenziale a Bribano, affacciato sulla rotatoria», scrive il M5S sedicense. «Siamo arrivati tardi, ed è colpa nostra. È sempre colpa dei cittadini male informati, ma è proprio questa la volontà della politica: non informare o disinformare. Il progetto è stato pubblicato all'albo, e così l'amministrazione si è lavata la coscienza. La verità è che non c'è stata l'intenzione di divulgare il messaggio, perché evidentemente non era argomento di cui si voleva parlare con i cittadini». I 5 stelle criticano le «promesse» fatte in campagna elettorale, quando tutte le liste parlavano di conservazione e tutela del territorio e aggiungono: «Sedico ha bisogno di una nuova area commerciale/residenziale, mentre assistiamo a un progressivo calo dei consumi e non si riescono a vendere nemmeno gli appartamenti già costruiti? Se il Comune è chiamato a ratificare o meno dei progetti, significa che è chiamato a prendere una decisione e non è costretto ad approvarli, altrimenti si potrebbe direttamente saltare il passaggio».

Alessia Forzin

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi