Nuova legge per la montagna
Crea un fondo per sostenere i comuni svantaggiati
BELLUNO. Una nuova legge per la montagna. La Camera ieri ha approvato all'unanimità una proposta di legge, a favore dei territori montani, che dovrebbe arrivare in Senato la prossima settimana e quindi diventare legge a brevissimo. Il provvedimento ha trovato il sostegno di tutte le forze parlamentari, ma non è privo di difetti. A spiegare i contenuti della norma è il senatore Maurizio Fistarol (Verso Nord). «La proposta è frutto di un lavoro dell'intergruppo parlamentare per la montagna e ha trovato la convergenza di varie proposte di legge. Non è una cattiva legge», osserva il senatore, «ma ha almeno un paio di punti debolissimi». Il primo, manco a dirlo, è il finanziamento: 6 milioni di euro all'anno (almeno per ora) a partire dal 2011: «Briciole, ma è meglio di uno sputo in faccia», dice Fistarol in versione "prova tv" calcistica. I soldi vanno a creare un fondo nazionale, a beneficio dei "Comuni di montagna svantaggiati" e servirà a finanziare progetti di sviluppo dei territori. Ed ecco il secondo potenziale punto debole: i criteri per definire "svantaggiato" un Comune montano sono: altimetria (sopra i 400 m), condizione di svantaggio economico sociale, fragilità del territorio, marginalità delle aree e limitata accessibilità. «Si è cercato di restringere la platea dei beneficiari», dice Fistarol, «per evitare di polverizzare il fondo». Il problema è che saranno le Regioni (entro 30 giorni) a classificare il loro territorio montano svantaggiato con diritto di acceso al fondo, e altre recentissime esperienze hanno dimostrato come alcune Regioni siano capaci di "allargare le maglie". «Alcuni criteri sono poco netti», continua Fistarol, «e si prestano a interpretazioni diverse, col rischio che alcune Regioni inseriscano molti più Comuni per ottenere più finanziamenti di altre. Dal punto di vista del principio federalista, è giusto che siano le Regioni a individuare i beneficiari, ma non sempre funziona». Fatto il passaggio in Regione, i Comuni dovranno presentare progetti in settori ben definiti: potenziamento dei servizi pubblici, sistema scolastico, valorizzazione delle risorse idriche e energetiche, foreste e biomasse, agricoltura, sviluppo turistico, impianti sportivi e salvaguardia dei pascoli. Oltre al fondo. La legge non si limita a creare un fondo, ma detta anche provvedimenti generali che riguardano i comuni montani svantaggiati e le realtà che vi operano. Una parte della normativa concede una deroga alle normali procedure di gara per gli appalti che valgono fino a un milione di euro: ai Comuni montani svantaggiati basterà la trattativa privata. Inoltre viene introdotto un regime fiscale agevolato per le sezioni del Cai e degli sci club. Infine l'intero Corpo nazionale del Soccorso Alpino verrà equiparato alle sezioni della Valle d'Aosta e dell'Alto Adige, ma si tratta solo del riconoscimento di alcune qualifiche professionali.
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