Nuova Provincia, si parte ma da Roma nuovi tagli / FOTO
BELLUNO. Un libro dei sogni per la rinascita della provincia di Belluno. E un primo scoglio da superare: i quasi quattro milioni all’anno che andranno tagliati dal bilancio per effetto della legge di stabilità. Ieri, a tre anni di distanza dalla fine della giunta Bottacin, la sala del consiglio provinciale di palazzo Piloni è tornata epicentro della vita istituzionale del Bellunese con il giuramento della nuova presidente dell’ente di area vasta - corrispondente alla ex Provincia - Daniela Larese Filon.
La presidente, che vanta già una lunga esperienza a palazzo Piloni, ha lasciato trasparire l’emozione per un incarico che, come lei stessa fa notare, «non sarà facile». Ma, assicura, «l’impegno c’è». E la squadra anche. La Larese Filon ha letto pubblicamente gli incarichi assegnati ai consiglieri. Tra di loro Amalia Serenella Bogana, sindaco di Alano di Piave, che avrà il delicato compito di occuparsi del bilancio.
«Abbiamo già iniziato a lavorarci» spiega la Bogana di fronte ai manifestanti della Rete degli Studenti Medi e di Acqua Bene Comune, ad alcuni amministratori (tra cui il sindaco di Feltre Paolo Perenzin, quello di Forno di Zoldo Camillo De Pellegrin, i consiglieri di Belluno Irma Visalli e Sergio Marchese) e a qualche esponente del Bard. Ogni consigliere ha illustrato i punti salienti del loro programma: dalla viabilità all’edilizia scolastica, passando per la difesa del suolo e il lavoro. Ma su tutto aleggia lo spettro del bilancio, già ridotto all’osso nel corso degli ultimi anni. «Con la legge di stabilità sono previsti tagli che vanno dai 3,5 ai 4 milioni all’anno» continua la consigliera, «per gli anni 2015, 2016 e 2017». Una vera e propria mazzata che inciderà per circa il 10% sui bilanci dell’ente, già messi a dura prova dai trasferimenti sempre più risicati e da una convenzione con Veneto Strade che rischia di aprire un buco da milioni di euro. «Sono al lavoro con i tecnici per mettere a punto il bilancio previsionale del 2015, puntiamo ad approvarlo entro fine anno» aggiunge, «per bypassare i tagli». Almeno per il momento. Prossimo appuntamento, con molta probabilità, al 23 dicembre.
Intanto tutti i consiglieri sono al lavoro sui temi di loro competenza. Roberto Padrin si occuperà di trasporti e viabilità, un tema che la stessa Larese Filon ha definito come prioritario insieme alla banda larga e alla riduzione del rischio idrogeologico. «Incontrerò l’Anas, le ferrovie e tutti i soggetti coinvolti, anche gli studenti» assicura Padrin, «voglio che le decisioni siano partecipate». Pier Luigi Svaluto Ferro sottolinea invece l’importanza di cacciatori e pescatori in relazione all’ecosistema montano e alle strategie per difenderlo anche grazie al sistema degli agriturismi. Paolo Vendramini, che si occuperà di scuola e cultura ha sottolineato l’impegno dei sindaci-consiglieri «che porterà buoni frutti».
È un compito delicato quello affidato a Silvia Tormen, che si occuperà di fondi europei e lavoro: «Vogliamo supportare gli amministratori con un ufficio che li aiuti con i bandi europei» annuncia. A Leandro Grones il compito di occuparsi dell’urbanistica provinciale, per Stefano Deon il delicato tema dell’ambiente particolarmente sentito dai manifestanti che annunciano battaglia sul tema dell’idroelettrico. Ezio Lise illustra un piano di miglioramento della sicurezza nelle scuole mentre Fabio Bristot sottolinea l’importanza di una gestione provinciale della Protezione Civile. Un programma di lavoro intenso per la squadra di Daniela Larese Filon che, da parte sua, non ha dubbi: «Dobbiamo lavorare molto sul turismo».
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