Nuova Valsugana, altri camion in arrivo
FELTRE. C’è una possibilità su mille che il Feltrino ottenga nei prossimi dieci anni i finanziamenti per risolvere definitivamente i problemi che la Fenadora-Anzù ha soltanto ridotto e dunque per costruire la Anzù-Busche, con il tunnel sotto il Telva. Servono trecento milioni di euro, una cifra esagerata e non solo in tempo di crisi. Ma per tenere il traffico - soprattutto quello pesante e di attraversamento - fuori dalla città non ci sono alternative. Intanto però tutto intorno altri progetti vanno avanti. E fra questi c’è la nuova Valsugana, superstrada a pedaggio che collegherà Castelfranco con San Nazario, località Pian dei Zocchi. Un tracciato di 27,2 chilometri, veloce, anzi velocissimo, che promette sviluppo e sicurezza al bassanese. E vantaggi innegabili per chi abita da quelle parti, a cominciare dal transito gratuito sul nuovo percorso.
Nel Feltrino però qualcuno dev’essersi distratto. Perché mentre a Bassano discutevano della nuova strada, trattando sui ticket e sugli scenari futuri, da queste parti nessuno ha alzato un dito per chiedere niente. «Il risultato è che molti feltrini, soprattutto della parte occidentale, ovvero quelli che lavorano e studiano a Bassano, rischiano di trovarsi con un pedaggio da pagare e più traffico davanti a casa». A sostenere questa tesi è Desy Zonta, consigliere comunale leghista ad Arsiè. È stata lei a chiedere all’amministrazione di organizzare una riunione pubblica (già fissata per il 31 alle 20.30 nella sala consiliare del paese) e a lanciare una provocazione a tutti gli amministratori del comprensorio. «Non dobbiamo sottovalutare il fatto che chi non vorrà pagare il pedaggio della nuova superstrada, probabilmente si riverserà nel Feltrino, con un aumento del traffico anche sulla Sr 50. Rischiamo di trovarci ancora più camion sulle nostre strade». Tesi tutta da dimostrare, ovviamente. Ma se è vero che il pedaggio sarà di dieci euro circa per 27,2 chilometri di strada (il progetto è totalmente finanziato dai privati, esattamente come quello della Pedemontana, e c’è bisogno di un ritorno per ripianare l’investimento), c’è da immaginare che più d’uno cercherà strade alternative. E che un po’ di traffico arriverà anche nel Feltrino, andando a ingrossare il volume di camion che ogni giorno si muove sulla direttrice Trento-Belluno o viceversa.
Il dibattito di Arsiè, dunque, si propone di aprire una finestra sul progetto che sta prendendo corpo («Le osservazioni sono già state presentate e tutti i pareri sono stati acquisiti dalla Regione», sottolinea Desy Zonta) e sollecitare tutti i Comuni, a cominciare da Feltre che dovrebbe essere capofila, a ragionare su quello che può succedere nei prossimi dieci anni, con la Pedemontana e la nuova Valsugana e senza nessuno sfogo per il traffico che la Fenadora-Anzù consegna ogni giorno alla città.
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