Nuova vita per la Fantuzzi sarà cittadella della sicurezza

BELLUNO. Il recupero della Fantuzzi sembra finalmente realtà. Anche se in un’ottica diversa: l’ex caserma è infatti destinata a diventare una “cittadella della sicurezza”. A spolverare quella patina...
gian paolo perona- perona- belluno- questura- il quesore augura buon natale
gian paolo perona- perona- belluno- questura- il quesore augura buon natale

BELLUNO. Il recupero della Fantuzzi sembra finalmente realtà. Anche se in un’ottica diversa: l’ex caserma è infatti destinata a diventare una “cittadella della sicurezza”.

A spolverare quella patina di pessimismo che da anni aleggia sul futuro dell’ex insediamento militare di via Volontari della Libertà sono state le parole del questore Morelli che, a margine del tradizionale scambio di auguri con i colleghi, ha precisato come per la Fantuzzi «non parliamo più solo di sogni, c’è un finanziamento già erogato dal Demanio per il recupero della struttura. Non parliamo dei 20 milioni di euro a suo tempo preventivati per una ristrutturazione integrale, ma l’idea di una cittadella della sicurezza è più concreta. Ora serve un progetto definitivo, una scelta precisa sul tipo di intervento da eseguire per trasformare la Fantuzzi in una sede funzionale per servizi essenziali non solo per la polizia, ma per tutte le forze dell’ordine».

Morelli che si schiera con il sindaco Massaro sul potenziamento della rete di videosorveglianza pubblica. «Concordo con il primo cittadino di Belluno, aumentare la copertura della videosorveglianza pubblica è una necessità. Chiaro che subentra un problema di privacy e si dovrà usare molto buon senso, ma è una soluzione quasi obbligata».

Sulla provincia di Belluno indicata dai documenti del Viminale come possibile luogo di transito o di rifugio di terroristi, invece, ha risposto il vice questore Meneghetti. «Vero che due foreign fighter sono partiti da qui per la Siria, ma non ci sono segnali che indichino quello bellunese come un territorio in questo senso sensibile. E anche il clima con la popolazione islamica non desta preoccupazione. Anzi, nelle scorse settimane ho personalmente ricevuto la visita dei referenti del centro culturale islamico Assalam di Ponte nelle Alpi, con i quali il rapporto è costante e la collaborazione fattiva». (ma.ce.)

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