Nuove minacce: «Brucerò una chiesa»
CESIOMAGGIORE . “Erostrato” rivendica l’incendio che il primo agosto ha distrutto un deposito di legna a Morzanch e minaccia un nuovo rogo: la prossima volta a bruciare sarà una chiesa, dopo che due – quella di Sant’Agapico e quella di Calliol – sono già state deturpate con scritte di sua mano.
C’è questo nella lettera di minacce recapitata ieri mattina a Belluno alla redazione del Corriere delle Alpi e acquisita dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Feltre.
Nella busta arrivata ieri a Belluno non c’erano polveri sospette, come invece mercoledì in municipio a Cesiomaggiore quando all’ufficio protocollo era stata aperta una busta con della sostanza bianca. Facendo scattare di conseguenza la procedura di sicurezza contro gli attacchi all’antrace o sostanze contaminanti che, tra l’altro, aveva impedito agli investigatori di esaminare a fondo la lettera minatoria, subito sigillata e portata via per le analisi che hanno poi confermato l’assenza di sostanze tossiche.
Nella missiva arrivata ieri in redazione, l’anonimo che si firma “Erostrato” – richiamandosi al personaggio dell’antica Grecia che incendiò il tempio di Artemide per passare alla storia – ha ripetuto le pesanti minacce che dai primi di luglio sta tracciando sui muri in vari punti del territorio cesiolino, contro il sindaco Carlo Zanella e la sua famiglia e il parroco don Andrea Piccolin. Minacce condite da affermazioni infamanti, svastiche, riferimenti a Hitler e ad Anders Breivik, autore della strage di Utøya.
Minacce che, al di là delle affermazioni vaneggianti, vengono comunque prese molto seriamente dagli investigatori dell’Arma, che hanno rafforzato l’attenzione e i passaggi delle pattuglie nel Cesiolino.
Nella lettera minatoria, infatti, “Erostato” ha ribadito la paternità dell’incendio scoppiato il primo agosto in un rustico isolato a Morzanch. Incendio che l’anonimo aveva già rivendicato con una doppia scritta: una, tracciata con il pennarello su un mobiletto nell’edificio abbandonato a lato della legnaia data alle fiamme; l’altra, con una scritta murale con cui annunciava la presenza della scritta a Morzanch. Elementi che fanno prendere sul serio anche l’altra minaccia: «Avete ignorato già due chiese dissacrate, Calliol e S. Agapito, la terza brucerà». E le due chiesette, infatti, nelle scorse settimane sono state deturpate con scritte vaneggianti, già comunque cancellate.
Intanto ieri mattina sono arrivati gli esiti delle analisi più complete fatte al laboratorio Nbcr di Mestre sulla lettera arrivata in municipio, con la conferma che la polvere nella busta non contiene né antrace, né botulino, né peste né altri dei principali agenti tossici. Non è ancora nota, però, la natura della polverina bianca, almento fino ad oggi quando sono attesi i risultati delle ulteriori analisi commissionate all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, di Padova.
Nel frattempo, dunque, resta sigillata la stanza dell’ufficio procotollo di Cesio dove la busta è stata aperta, mentre i vestiti indossati dalle persone presenti all’apertura resteranno nei sacchi dove sono stati riposti subito dopo.
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