Nuove sedi dei Bambini dell’Arcobaleno

Si allarga la onlus che si occupa di adozioni internazionali e che opera ormai dal 1995 in paese

LONGARONE. Allargamento in vista per l'associazione «I Bambini dell'Arcobaleno», onlus che si occupa di adozioni internazionali, fondata già nel 1995 a Longarone.

«Stiamo aprendo nuove sedi che affiancano quella nazionale a Longarone» dice il direttore Angelo Vernillo «infatti è già operativa quella di Firenze, che sostituisce una precedente struttura nella zona di Pisa, presto sarà inaugurata alla presenza dell'amministrazione comunale della città toscana insieme a quella di Longarone. Sta partendo poi un'altra sede in provincia di Trapani che servirà da riferimento per il sud Italia e si affianca a quella di Caserta, attiva ormai da 10 anni. Le pratiche internazionali si faranno sempre qui a Longarone ma le altri sedi sono utili per allargare il bacino d'utenza nel territorio.»

L'associazione ha numeri in costante crescita, nel 2011 ci sono state 94 adozioni, risultando tra le prime dieci del settore in Italia (ce ne sono ben 70 che operano nel campo), per un totale storico di 837. La provenienza dei bambini, età media 5 anni, è in gran parte russa ma ci sono anche la Bulgaria e l'India, con futuri contatti in Madagascar e Etiopia.

«Le coppie di genitori che vengono da noi hanno in media 43 anni, le pratiche durano poco più di un anno, comprensive di un periodo di formazione e qualche viaggio conoscitivo nel paese estero. Negli anni abbiamo visto che c'è una buona integrazione, con una percentuale di casi di rifiuto praticamente nulla, come dimostrano le nostre feste comunitarie delle famiglie con 300 persone sempre partecipi. Ma l'associazione» conclude Vernillo «si occupa anche di altri progetti in Italia e negli stati in via di sviluppo. Per esempio c'è il sostegno a distanza, la cooperazione internazionale in sinergia con le realtà locali, dove diamo supporto per la scolarizzazione e l'educazione con il micro credito ai genitori poveri e l'aiuto alle ragazze madri in India e Madagascar e l'acquisto di attrezzature per i disabili in Russia. Frequenti poi sono i viaggi con i volontari, per esempio negli orfanotrofi della Bulgaria o nelle nostre scuole bellunesi per corsi di testimonianza e formazione alla mondialità.» (e.d..c.)

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