Nuovi approfondimenti sui tracciati finanziati dai fondi ex Odi
Elisa De Berti non è un politico che prometta cose impossibili. Tutt’altro: se c’è da dire una verità, per quanto amara, lo fa. E con profonda onestà ieri ha detto alla platea che l’ascoltava a Villa Patt a Sedico che sarà impossibile avere il Treno delle Dolomiti in tempo per i Mondiali di sci del 2021. Molto più probabile, invece, si riesca ad elettrificare l’anello basso della linea ferroviaria del Bellunese entro quella data. «Anzi, entro il 31 dicembre 2019. Quella è la data che ho chiesto a Rfi di appuntarsi sull’agenda».
Per quanto riguarda il Treno delle Dolomiti, invece, si attende che il presidente Zaia fissi una data per la presentazione dello studio socioeconomico. A fine aprile sembrava imminente.
«Lo studio è definito», assicura l’assessore De Berti. Si tratta del primo passo per giungere alla realizzazione dell’infrastruttura. Dopo lo studio socioeconomico si dovrà fare lo studio di fattibilità, «che richiederà qualche milione», anticipa l’assessore, poi si passerà ai progetti. Preliminare, definitivo, esecutivo. Quindi alle gare di appalto. Ecco perché diventa impossibile pensare di rivedere un treno in Valle del Boite o in Valle dell’Ansiei entro il 2021. Ci vorrà qualche anno in più. Intanto la Regione continua a lavorare. «La scorsa settimana in giunta abbiamo approvato un protocollo d’intesa per attingere ad altri 200 mila euro dei fondi ex Odi per fare ulteriori approfondimenti di natura urbanistica, geologica, idraulica, sulle due ipotesi di tracciato», conclude la De Berti. «Fissata la data per la presentazione, inizierà anche il confronto con il territorio, perché il Treno delle Dolomiti è un’opportunità per tutta la provincia di Belluno». (a.f.)
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