Nuovi centri prelievi in periferia

Li potrebbe aprire la Fleming tra Cadore e Comelico. Ci sta lavorando con l’Usl
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA ''ULSS-224 ML. DI EURI PER LA CITADELLA DELLA SALUTE'', IN FOTO FARONATO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA ''ULSS-224 ML. DI EURI PER LA CITADELLA DELLA SALUTE'', IN FOTO FARONATO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM

BELLUNO. Il centro prelievi Fleming di Belluno potrebbe aprire un paio di sedi nella parte alta della provincia. È l’ipotesi su cui sta lavorando sia la società che l’Usl 1 e che permetterebbe al centro privato di mantenere la somma attuale girata dall’azienda sanitaria in base alla convenzione in essere. L’alternativa è una riduzione del budget a disposizione di Fleming che gli renderebbe difficile garantire il servizio per conto dell’Usl. «Stiamo riflettendo sull’attività di prelievo», precisa il dg, Pietro Paolo Faronato, «soprattutto per quanto riguarda il capoluogo e i comuni limitrofi. Ad oggi a rimanere più scoperte sono le zone periferiche. Per questo stiamo pensando insieme con il centro Fleming, di dare più servizi in zone come il Cadore o il Comelico aprendo delle sedi staccate della società che opera nel capoluogo. Ma si tratta di un’operazione non semplice perché bisogna fare i conti con la normativa in materia».

Anche dalla Fleming stanno cercando di valutare la situazione. «Nel rinnovo della convenzione per il 2014-2015 l’Usl, in ottemperanza a criteri di risparmio, intende ridurre il budget a nostra disposizione, cosa che ci metterebbe in difficoltà. E visto che c’è necessità di aumentare la presenza del servizio anche nelle zone periferiche, si sta valutando quindi la possibilità di spingerci anche in quella direzione. Tutto dipenderà dalle intenzioni della Regione», precisa il referente di Fleming.

Intanto l’Usl ha già rinnovato la convenzione con la Salus spa aumentando di 50 mila euro il budget rispetto allo scorso anno. La somma stanziata è di 1.475.000 euro di cui 307mila euro per i residenti dell’Usl 2. «Alla Salus saranno eseguiti anche gli ecocolordoppler alla carotide, che prima acquistavamo da un consulente», conclude Faronato. (p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi