Nuovi collegamenti sciistici addio, la Regione Veneto in ottica olimpica finanzierà solo la riqualificazione degli impianti esistenti
CORTINA. Collegamenti sciistici? Punto e a capo. «Il progetto originario, quello proposto da un gruppo di investitori privati, è stato superato». Parola di Federico Caner, assessore regionale al turismo. Sì, avete capito bene? Il progetto da 80 milioni di euro, forse 100. Quello tanto discusso, che prevedeva il collegamento tra Cortina ed il Civetta, da una parte. E quello, ancor più contestato, che avrebbe messo in linea Cortina, il Passo Falzarego, ed Arabba. «In vista delle Olimpiadi, ed in accordo con le società impiantistiche, abbiamo deciso di investire le risorse disponibili nella riqualificazione delle strutture esistenti. Anzi, prima di tutto nella loro messa in sicurezza». In sostanza? «Ci sarà un primo bando di 9 milioni per i soggetti che hanno già presentato progetti di questo tenore. Un bando – precisa Caner – che rimpingueremo di anno in anno, quanto meno fino ai Giochi Invernali del 2026».
Gli ambientalisti, Cai e altre organizzazioni han sempre detto di non essere contrari al consolidamento dell’impiantistica esistente, passando eventualmente per la sua razionalizzazione. Sì a messa in sicurezza e riqualificazione; come è accaduto per la funivia della Marmolada, con Vascellari che ha condiviso i progetti con i vertici dell’ambientalismo. «Rassicuriamo i nostri amici che si battono per la tutela della nostra montagna, che nessun impianto attraverserà siti Unesco ed aree protette dall’Europa, attraverso i diversi vincoli. Garantisco ancora una volta, anche a nome del presidente Luca Zaia, che nessuna manomissione verrà compiuta nei riguardi dell’ambiente in preparazione delle Olimpiadi», aggiunge Caner.
Ma la pista di bob non è un di più, non poteva bastare quella piemontese del 2006, se non quella di Innsbruck? «Che cosa ha anticipato Zaia alla vostra testata? Che l’impianto sarà più piccolo. Cortina non poteva rinunciare, perché proprio questo è il simbolo delle Olimpiadi. E, d’altra parte – aggiunge – la pista, non nuova, ma ristrutturata, avrà un utilizzo non solo invernale, anche nel resto dell’anno. Non sarà quindi una “cattedrale nel deserto” da abbandonare subito dopo i Giochi».
De profundis, dunque, per i grandi collegamenti? «Verificheremo, a tempo debito, trattando con l’Alto Adige e con i titolari degli impianti se ci saranno tratti da completare nella rete oggi esistente. Ma sarà l’ultimo step che considereremo. Posso già assicurare che ad Arabba non arriverà nessun nuovo collegamento da Cortina. È evidente che non si possono attraversare territori vincolati. Nessuno ha mai voluto farlo». Con questi presupposti non si farà neppure l’impianto tra Padola e Col Colesei, sopra passo M.Croce Comelico? «Questo è un collegamento voluto dalla popolazione. Ci sono difficoltà. Il Comune sta trattando con la Soprintendenza. Vedremo».
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