Nuovi tagli dalla legge di bilancio, al Comune di Belluno mezzo milione in meno
BELLUNO
Mezzo milione di euro in meno al Comune di Belluno. Perché è troppo virtuoso. Doccia fredda a Palazzo Rosso dove, nei giorni scorsi, si è scoperto che i trasferimenti statali per il 2019 saranno tagliati di 500 mila euro, per effetto di alcune norme contenute nella legge di bilancio. I problemi sono tre: nuovi tagli, nuovo patto di stabilità e nuovo blocco dei fondi di cassa.
«Dopo tre anni di stabilità, cioè di trasferimenti statali senza tagli», spiega il sindaco Jacopo Massaro, «la legge di bilancio 2019 introduce nuovamente dei tagli ai Comuni e questo è già grave, se non si considera che parallelamente aggiunge a nostro carico nuovi servizi, come ad esempio la gestione dei migranti che rimangono sul nostro territorio, ma lo Stato non se ne occupa più, scaricando la loro presenza sui territori».
Il secondo problema sta nel fatto che è stato reintrodotto il patto di stabilità, sono un altro nome: «Si chiama diversamente, ma ha lo stesso effetto», prosegue Massaro. «C’è un fondo dei crediti di dubbia esigibilità, un esempio sono le multe, che viene bloccato, cioè non possiamo inserire a bilancio e spendere i soldi che si presumono in entrata senza certezze. A Belluno però non abbiamo di questi problemi, perché i cittadini le multe le pagano. Inizialmente il blocco era per il 70% dei crediti difficilmente esigibili, ma è stato portato al 75% creando un notevole danno».
L’ultimo blocco dei soldi che il Comune ha in cassa riguarda il pagamento dei fornitori: «È il fondo dei debiti commerciali», spiega ancora il sindaco di Belluno, «cioè dei pagamenti verso i nostri fornitori. Qui siamo al paradosso: il blocco pensato dal governo mira a velocizzare i tempi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e quindi penalizza che non migliora rispetto agli anni precedenti. In teoria è giusto, ma non c’è nessun meccanismo che premia chi già oggi rispetta i tempi di pagamento, cioè a favore dei Comuni virtuosi. Il Comune di Belluno, però, paga mediamente a 27 giorni, quando l’obiettivo è 30 giorni, pertanto non abbiamo margine di miglioramento e quindi verremo penalizzati perché siamo troppo virtuosi».
Le conseguenze del taglio di 500 mila euro non saranno indolori per i cittadini bellunesi: «Stiamo parlando di mezzo milione di euro in meno per la spesa corrente, cioè quella per i servizi sociali, per gli stipendi dei dipendenti, per le bollette... spese non comprimibili e sulle quali il margine è già vicino allo zero. Questo taglio è una grave ingiustizia che ci obbligherà a fare dei tagli ai servizi o ad alzare le tasse ai cittadini», conclude Massaro che ieri ne ha parlato anche con i colleghi dell’Anci.
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