Nuovo furto di occhiali, la rabbia di Confindustria

Raid nel laboratorio "Il Corallo" che si occupa di lavorazioni di alta gamma. La presidente di Sipao chiedee alle forze dell'ordine maggiore protezione.  Vertice a Quero Vas con il sindaco Zanolla e gli imprenditori

QUERO VAS. Ladri in azione a tamburo battente nella zona artigianale di Quero. L’ultima vittima è il laboratorio Il Corallo, preso di mira da una banda ben addestrata, penetrata nello stabilimento nella notte tra mercoledì e giovedì riuscendo a mettere le mani su alcune centinaia di occhiali. Si tratta di lavorazioni di alta gamma, destinate a un mercato di eccellenza. I responsabili stanno facendo la conta della merce asportata. Come minimo si tratta di qualche decina di migliaia di euro. I ladri hanno forzato una porta secondaria riuscendo a mettere le mani sulle preziose montature.

Nel bilancio del raid notturno, nelle aspettative della banda, sarebbe dovuta finire anche qualche altra azienda nella stessa zona industriale, ma fortunatamente gli allarmi hanno messo i fuga i malviventi e attivato l’intervento dei carabinieri giunti sul posto in pochi minuti ma comunque troppo tardi per intercettare i fuggitivi che sono riusciti a fare perdere le proprie tracce.

Un pressing sulle aziende che ha suscitato la dura risposta di Lorraine Berton, presidente di Sipao (la sezione occhialeria di Confindustria Belluno Dolomiti) che chiede interventi urgenti da parte di questura, forze dell’ordine e sindaci per garantire una maggiore tutela delle imprese e di chi ci lavora, tenuto conto che molte aziende attuano anche turni notturni per rispondere alle richieste del mercato.

Proprio per affrontare l’emergenza, questa mattina alle 8 si svolge un incontro in municipio al quale prenderanno parte il sindaco Bruno Zanolla, alcuni imprenditori del settore occhialeria che operano nel Basso feltrino e un funzionario di Confindustria che poi relazionerà a Lorraine Berton l’esito dell’incontro. Il distretto dell’occhiale è diventato negli ultimi mesi bersaglio privilegiato, forse perché l’occhiale è più facile da riciclare sui mercati dell’Est Europa e anche al di fuori dell’Unione europea.

Tra la merce trafugata in questi ultimi colpi c’è però anche del prodotto non finito, circostanza che potrebbe fare sospettare l’interesse di qualche azienda senza scrupoli di chissà dove, disposta poi a completare ciò che manca.

Due mesi fa c’era stato il colpo più eclatante con ventimila occhiali di gamma medio alta rubati alla Mistral di Quero per un bottino milionario, poi è arrivato il furto del mese scorso alla Safilo di Longarone con quasi novemila occhiali scomparsi nottetempo dallo stabilimento e infine il tentato furto di pochi giorni fa alla Pinoptik sempre a Quero Vas con i ladri messi in fuga dall’allarme quando avevano già scavalcato la recinzione. Per gli addetti ai lavori è emergenza.

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