Nuovo impianto: il progetto c’è già
CORTINA. Il progetto per un nuovo impianto sulla Staunies c'è, ed ha anche ottenuto il parere favorevole della Sovrintendenza.
Costa però 7 milioni di euro e la società “Cortina Cube” da sola non riesce a finanziarselo.
Si tratta di un telemix: un unico impianto dotato di un mix di seggiovia e cabinovia.
L'opera è un'innovativa idea della Leitner, ed è già in funzione in alcune stazioni sciistiche anche in Austria. Se realizzato, questo telemix avrà ogni 7 o 8 seggiole una cabinovia da circa dieci posti. Chi vorrà salire in cima a Forcella Staunies prenderà la cabinovia, chi vorrà invece fermarsi a metà pista prenderà la seggiovia e scierà da metà in giù.
La cabinovia potrà poi essere utilizzata anche da chi vuole solo ammirare il panorama che in vetta è spettacolare. Ora la stagione estiva per la parte alta del Cristallo è compromessa. Il rifugio Guido Lorenzi chiuderà sabato e sono sconsigliate, se non accompagnati dalle guide alpine, anche le vie ferrate della zona. La via Ivano Dibona è, in Cristallo, una delle più frequentate e panoramiche. Senza la cabinovia è difficoltoso percorre sia l'andata e sia il ritorno. «Purtroppo, la chiusura dell’impianto di Staunies», spiega Luca Dapoz, presidente delle Guide di Cortina, «ci costringe a modificare il senso di marcia della ferrata Ivano Dibona. Non si fa più in discesa dal rifugio Lorenzi, ma in salita, partendo dal rifugio Ospitale. Il dislivello è di oltre 1500 metri, con uno sviluppo di più di 7 km. Il tempo di percorrenza stimato è attorno alle 8 ore. Una volta raggiunto il rifugio Lorenzi, si scende lungo il ghiaione fino a Son Forca e da qui in seggiovia fino a Rio Gere. Il percorso è lungo e faticoso. Non solo la salita, ma anche la discesa finale lungo il ghiaione richiedono un’ottima forma fisica. E' assolutamente sconsigliato ad escursionisti non esperti». (a.s.)
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