Nuovo Isee, criticità per i Caf e gli utenti
BELLUNO. Caf e utenti in crisi con il nuovo Isee (indicatore della situazione economica equivalente). I cittadini si vedranno costretti a recarsi nei centri di assistenza fiscale almeno due o tre volte prima di avere il documento, e, vista la lunga procedura, potrebbero rischiare di perdere qualche agevolazione se non si organizzeranno per tempo. Il nuovo Isee quindi non è esente da criticità.
I centri per l’assistenza fiscale si trovano a dover gestire pratiche molto più complesse degli anni precedenti, senza avere in mano una convenzione rinnovata con l’Inps, per conto del quale agiscono. «Siamo in stand by», precisa Luigi Da Corte, direttore del Caf Cgil, «non stiamo facendo indicatori, ma solo raccogliendo i nominativi dei clienti, perché attendiamo una rivalutazione dei compensi. Non si può pensare di fare un lavoro enorme allo stesso prezzo». «Se prima ci mettevamo 20 minuti per pratica, ora arriviamo anche a 30 o 45 e poi si fa a più riprese»; dice anche Antonio Miotto del Caf Cisl. «Inoltre, ad oggi ci è impossibile compilare delle pratiche, perché non c’è il tempo materiale per ottenere il via libera dell’Inps: una volta compilato, il modello va spedito all’istituto di previdenza che in 10 giorni deve controllarlo per poi rispedirlo ai Caf che devono farlo firmare all’utente e consegnarlo», dice Da Corte. «Ma se l’Inps trova qualche incongruenza, visto che l’Isee si basa su autocertificazioni, lo rispedisce indietro e quindi va richiamato il cliente, l’errore va sistemato entro 10 giorni e poi rispedito attendendo altri 10 giorni», precisa Tomaso Zampieri, responsabile del Caf Acli, che aggiunge: «Per cui se uno volesse un indicatore per la fine di gennaio siamo costretti a rinviarlo perché non c’è il tempo per prepararlo». Questo significa che si rischia la paralisi quando le scadenze si avvinceranno e i Caf saranno presi d’assalto.
Ma anche il cliente dovrà avere ben chiaro per cosa gli servirà l’Isee. «Se prima c’era un unico modello», spiega Zampieri, «adesso ce ne sono sei, uno per ogni uso: dalla casa di riposo agli sgravi per l’università a quelli per gas e luce. E l’utente dovrà portare per ognuno di questi tipi una documentazione diversa». Ad esempio per il ricovero del papà in casa di riposo, sarà richiesto non solo il reddito dell’interessato, ma anche dei figli e si richiederanno i documenti per eventuali atti di donazione di beni, fino a tre anni prima. «Alla fine, qualcuno scoraggiato potrebbe voler rinunciare all’Isee», dice Da Corte che aggiunge: «Si colpiscono le fasce più deboli che richiedono questo indicatore». Per i conti correnti è indispensabile poi sapere la giacenza media del denaro e non tutte le banche sono in grado di presentarlo.
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