Nuovo Pronto soccorso di Feltre, alle 13 scatta l’ora X

Entra a regime la struttura totalmente rinnovata, l’accesso dei pazienti avviene sempre dal vecchio ingresso

Oggi i pazienti collauderanno il nuovo Pronto soccorso collocato nella piastra servizi dell’ospedale. Ma solo dopo le 13. Fino a quell’ora gli utenti dovranno ancora far riferimento alla vecchia sede. Nel primo pomeriggio lo sportello di accettazione sarà operativo dopo che si sarà completato il trasferimento, comprensivo di installazione e attivazione delle apparecchiature informatiche e medicali. Il personale del Pronto soccorso si impegnerà ad evitare disagi all’utenza, anche se qualche imprevisto potrebbe comportare un allungamento dei tempi di attesa per i codici minori.

L’accesso continuerà ad avvenire dalla vecchia portineria come di consueto, fino a quando non sarà realizzato un percorso dedicato dall’ingresso nord. Il nuovo Ps è posto a circa cento metri dopo il vecchio, ed è ben riconoscibile dal colore rosso della struttura. La struttura è caratterizzata da due aree polifunzionali per il trattamento contemporaneo di 4 pazienti, da un open space per l’osservazione e per le attività di monitoraggio e gestione del paziente ad alto rischio, da 4 posti letto Obi (osservazione breve intensiva), da un ambulatorio per i codici minori. Sono stati ricavati percorsi e ambienti per la presa in cura e in carico delle vittime di violenza di genere e zone d’attesa con supporti per il conforto della persona, come quella intima e raccolta per i parenti di malati in condizioni critiche, e l’area bimbi con nursery per l’allattamento e l’igiene dei neonati.

TRIAGE innovativo

Feltre è uno dei cinque centri veneti che hanno adottato il modello del triage bifasico, cioè il primo accesso in cui si attribuisce il codice, e la presa in carico avanzata di pazienti critici che continuano ad essere monitorati anche dopo che si sono esclusi eventi pericolosi per la vita. «Un esempio può essere quello del dolore toracico», spiega il primario Edoardo Rossi. «Il paziente viene sistemato in un locale dedicato e viene subito sottoposto a elettrocardiogramma per escludere o viceversa confermare l’infarto del miocardio. Se si esclude questo evento, il paziente viene messo in sicurezza, e si procede ad un’ulteriore stratificazione del rischio. Quello che era tempo d’attesa viene trasformato ora in tempo di cura». Il triage comincia dalla sala d’attesa, realizzata in modo da essere sempre visibile all’infermiere che, oggettivamente, riesce a cogliere peggioramenti o altri aspetti che impongano la modifica di colore e codice assegnati.

SHOCK ROOM CONDIVISO «Non ho voluto spazi differenziati fra codici rossi e codici di gravità minore per razionalizzare al meglio le risorse, considerato che la situazione di Feltre, quanto a bacino di utenza, non è paragonabile a quella di città più grandi», continua il primario Rossi. «Così ho preferito uno spazio che permetta a colpo d’occhio, con tutti i monitor sintonizzati alla centrale operativa presieduta da un infermiere adeguatamente formato, di dominare la situazione». Con questa soluzione si eliminano gli sprechi, e si consente al medico (prima solo dedicato ai codici di gravità maggiore), di poter gestire anche l’emergenza sul territorio. —


 

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