Obbligo Pos, oltre il danno la beffa
BELLUNO. Da domani commercianti e artigiani oltre che liberi professionisti dovranno essere in grado di poter accettare pagamenti sopra i 30 euro con moneta elettronica, cioè tramite bancomat. Ma per chi non si sarà adeguato non è prevista ad oggi alcuna sanzione.
Se i consumatori sono contenti, gli imprenditori lo sono decisamente meno, e si dicono anche abbastanza confusi. «Questo sistema non può andare bene», dicono il direttore di Confcommercio Belluno, Luca Dal Poz e il presidente della Consulta Ascom Andrea Dal Pont. «Sono le solite cose all’italiana, per cui mi si obbliga a stare al passo coi tempi anche per la rintracciabilità dei pagamenti, ma poi non si prevede alcuna multa. E questo cosa significa?», si chiede Dal Poz che sottolinea come «fare una norma in un modo così impreciso è davvero una disgrazia». E poi aggiunge: «Un sistema che da noi trova diversi limiti nella connessione stessa ad Internet, un problema non indifferente per la nostra provincia».
Ma c’è poi un altro elemento di resistenza nei confronti di questa norma. «Non possiamo fare a meno di considerare i costi dell’operazione», precisa Dal Pont: «Noleggiare l’apparecchio per leggere il bancomat ha un costo che se è da tavolo è di circa 15.20 euro al mese, a cui si aggiungono i costi percentuali sulla transazione che viene eseguita, e quelli della telefonata. Questo significa che davvero devo avere spese per oltre 30 euro sempre per poter ammortizzare questi costi, altrimenti paradossalmente ci potremmo trovare nella condizione di rifiutare una vendita magari di un litro di latte o un chilo di mele tramite Pos perché le spese fisse sarebbero maggiori dei guadagni».
La questione di fondo della legge che entrerà in vigore domani è che «il governo non ha provveduto ad abbattere i costi fissi con le banche. Il sistema di per sé potrebbe andare anche bene, se non ci fossero tutte queste spese. Gli istituti di credito», ribadisce anche il neo presidente di Confcommercio, Paolo Doglioni, «devono abbassare queste spese se vogliono far partire il sistema altrimenti diventa davvero troppo penalizzante per i commercianti, soprattutto in un periodo di vacche magre. E stiamo attenti che tutto ciò potrebbe portare anche ad un aumento dei prezzi dei prodotti in vendita negli esercizi commerciali». (p.d.a.)
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