Occhialeria, Anfao spera in Mido per rilanciare il mercato interno
Il presidente Vitaloni: «Purtroppo dobbiamo ancora fare i conti con tanta incertezza e con la guerra in Ucraina». Il Made in Italy tira all’estero
/ BELLUNO
L’occhiale italiano corre all’estero (con l’export tornato sopra i livelli del 2019, era pre-Covid) e frena in patria. Alla vigilia di Mido, la più grande fiera internazionale di tutto quanto fa occhiale, che apre oggi alla Fiera di Milano Rho, Anfao traccia il quadro, sempre in movimento, del settore, sottolineando le tante luci, nonostante un quadro internazionale sempre più instabile. Perché, dopo la pandemia, è la guerra a far temere un nuovo rallentamento. A fine 2021 i dati più significativi sono, comunque, la crescita della produzione del +35%, a 4, 17 miliardi di euro (+4,5% sul 2019), e dell’export del +39% a 4 miliardi di euro (+3,4% sul 2019).
Uomini e aziende
Sul fronte occupazionale, il settore chiude con 18.000 addetti ed un saldo negativo di soli 100 lavoratori (-0,6% rispetto al 2020 che aveva usufruito dei blocchi occupazionali imposti dal Governo). Il saldo totale dei produttori è leggermente calato di una dozzina di unità e si è attestato a 848 aziende a livello nazionale, l’1,4% in meno rispetto all’anno precedente. Riferendosi al livello pre-pandemico, invece, il calo risulta leggermente più marcato con circa 30 aziende in meno (il 3, 5% inferiore rispetto al 2019).
Esportazioni e importazioni
Le esportazioni, di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbono circa il 90% della produzione del settore, sono cresciute, come detto, a 4 miliardi di euro. L’export degli occhiali da sole ha fatto segnare una variazione tendenziale dell’1,6% (sul 2019, parametro di riferimento più significativo rispetto ad un 2020 caratterizzato dal Covid) attestandosi a oltre 2,6 miliardi di euro; quello delle montature ha segnato, invece, una crescita dell’8,1%, arrivando a 1,3 miliardi di euro. «Le difficoltà di reperimento delle materie prime, i tempi di consegna e i fenomeni di backshoring già avviati», precisa Anfao, «hanno inciso sulle importazioni che si sono fermate a 1,1 miliardi di euro, a –4,5% rispetto ai valori del 2019. La bilancia commerciale dell’occhialeria italiana incrementa quindi il suo attivo (2, 664 miliardi di euro il saldo export-import nel 2021)».
Le aree geografiche
L’area di riferimento per le esportazioni dell’occhialeria resta sempre l’Europa (che assorbe sempre il 50% di tutto l’export del settore) con una crescita tendenziale del 5,6% sul 2019 (+3,2% per gli occhiali da sole, +9,8% per le montature). In America la quota nel 2021 si è incrementata arrivando sino a raggiungere più del 36% dell’intero export del comparto: l’incremento del sole-vista è stato del 13,9% rispetto al 2019, con il traino degli occhiali da sole (+15,2%) affiancato dal +10,9% delle montature. L’Asia ha risentito della ridotta mobilità internazionale che ha caratterizzato buona parte del 2021 e dell’aumento dei costi di trasporto, per cui la quota dell’export italiano rivolta a quest’area si è fermata al 12% (era oltre il 16% nel 2019). La variazione tendenziale dell’export nel 2021 è stata, così, negativa: –22, 7% rispetto al 2019 (-5,3% l’export di montature, –28,8% quello di occhiali da sole).
L’Africa rimane un’area che assorbe una quota di esportazioni del settore inferiore al 2%, ma che potrebbe rappresentare un buon potenziale al momento ancora inespresso. Nel 2021 le esportazioni complessive dell’occhialeria italiana nell’area sono aumentate riportandosi agli stessi livelli del 2019 (+0,1%). In Oceania, che resta un’area marginale con una quota inferiore allo 0, 5%, le esportazioni italiane di occhiali da sole e montature nel 2021 sono cresciute del 9,4% in valore rispetto al 2019. Fra i Paesi, negli Stati Uniti (da sempre primo mercato di riferimento per il settore, nel 2021 con una quota del 31%) l’export complessivo di montature e occhiali da sole ha registrato un +20, 6% rispetto al 2019. Entrambi i comparti sono cresciuti: le montature (+15,1%) e gli occhiali da sole (+22,7% sempre sul 2019).
In Italia
Il mercato interno già negli anni precedenti la pandemia non era stato particolarmente brillante. In particolare gli occhiali da sole hanno fatto segnare un –23% in valore rispetto al 2019; ottimo recupero anche sul 2019, invece, per le componenti dell’occhiale da vista: montature (+6,3%) e lenti oftalmiche (+9,1%), con quest’ultime che rappresentano ormai, in termini di fatturato, oltre il 56% per i punti vendita. «Il maggior ricorso all’occhiale da vista si spiega, in particolare, con l’aumento dell’utilizzo degli schermi digitali (di ogni dimensione) e con una maggior attenzione ai consumi legati alla salute della vista».
Fiducia nonostante tutto: «Abbiamo vissuto un 2021 particolarmente importante», commenta Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao, «in termini di recupero dei valori pre-pandemici. Purtroppo dobbiamo fare ancora i conti con tanta incertezza, acuita dal conflitto in Ucraina, e con le conseguenti tensioni internazionali. Le previsioni che facciamo per il 2022 scontano, comunque, una vena di ottimismo che nel settore si respira e che speriamo sia di buon auspicio anche per un Mido 2022 che rappresenti il vero e definitivo rilancio del settore».
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