Occhio alle multe in arrivo dall’Austria

BELLUNO. Occhio alle multe che arrivano dall’Austria. Nelle settimane scorse, infatti, alcuni bellunesi si sono ritrovati, nella buca della posta, una lettera scritta in tedesco in cui alla fine,...

BELLUNO. Occhio alle multe che arrivano dall’Austria. Nelle settimane scorse, infatti, alcuni bellunesi si sono ritrovati, nella buca della posta, una lettera scritta in tedesco in cui alla fine, dopo aver assoldato un traduttore, hanno scoperto di aver infranto alcuni articoli del codice stradale austriaco e quindi di essere i destinatari di una sanzione. Peccato però che finora queste segnalazioni si siano rilevate non vere, perché o l’interessato non era mai stato nella località riportata nella lettera o la targa dell’auto non corrispondeva.

A denunciare questi episodi gli stessi interessati che per fortuna hanno potuto concludere positivamente l’intera vicenda.

Ad uno di questi la lettera è arrivata ancora nel novembre 2013: un testo in tedesco incomprensibile, tanto che l’utente lo ha messo da parte pensando si trattasse di un errore.

Ma dopo alcuni mesi ecco arrivare un secondo avviso e a quel punto l’automobilista si è visto comparire la targa della sua auto e a lato una somma: 80 euro.

A questo punto è stato chiaro che si trattava di una multa che andava pagata. La persona, quindi, si è fatta tradurre la lettera scoprendo così che l’infrazione sarebbe stata commessa a Innsbruck sulla A12 e che, se non fosse stata pagata entro i termini prescritti, si sarebbe aperto un contenzioso penale.

L’utente, per evitare problemi, ha deciso di rivolgersi alla questura spiegando che in quella data e a quell’ora riportata dagli austriaci si trovava da tutt’altra parte e che quindi c’era un errore. La polizia ha consigliato, pertanto, di scrivere in Austria spiegando come stavano le cose e allegando la targa corretta dell’auto e il libretto di circolazione, spiegando di non essere stato mai in quel posto e di avere dei testimoni: in questo modo avrebbero potuto capire subito quale fosse stato l’errore. Inviata per mail la documentazione, l’automobilista ha ricevuto, solo dopo sollecitazioni, la risposta in cui dall’Austria chiedevano scusa per l’errore.

C’è poi chi si è visto multare per un’infrazione commessa con un’auto che aveva venduto un anno prima e quindi non era più di sua proprietà: anche in questo caso si è venuto a sapere che c’era stato un errore.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi