Offese su facebook alla segretaria del Pd: «Devo denunciarli»

Un post riguardante l'accoglienza dei migranti scatena insulti e volgarità nei confronti di Erika Dal Farra

BELLUNO. Un argomento scottante, delicato, complesso. Capace di scatenare insulti e volgarità nei confronti di chi osa affrontare il discorso, soprattutto su Facebook. Questa volta nel mirino è finita Erika Dal Farra, rea di essersi inserita nel dibattito sull’accoglienza dei profughi in provincia di Belluno. Ma il segretario provinciale del Partito Democratico non intende stare con le mani in mano: «Sto valutando come procedere nei confronti degli autori dei commenti».

Il tema, anche in provincia di Belluno, è caldo. A fine novembre 15 sindaci dell’Agordino hanno firmato una chiara presa di posizione sull’argomento migranti. «Noi sindaci agordini, a tutela delle realtà da noi amministrate, consideriamo inopportuno e rischioso aderire al modello di accoglienza diffusa proposto» spiega la lettera inviata dai primi cittadini agordini. Unica voce fuori dal coro: il sindaco di Agordo Sisto Da Roit.

Nei giorni immediatamente successivi tutta la provincia di Belluno si è interrogata sul tema. Da sempre un argomento molto delicato, come si nota quando il tema approda sui social network come ad esempio su Facebook. È lì che è arrivato anche il commento del segretario Pd, che ha ricordato ai bellunesi che «la storia del nostro territorio è una storia di migrazione» invitando i cittadini a «tendere una mano a chi oggi ne ha bisogno».

Apriti cielo. Le dichiarazioni del segretario Pd sono state condivise e commentate su Facebook in modo molto duro, al limite dello scurrile. Molti si sono chiesti quanti migranti ospitasse a casa la Dal Farra, altri si sono lasciati andare in allusioni più o meno velate. La Dal Farra ha selezionato e pubblicato sul suo profilo alcuni di questi commenti sulla scia di quanto aveva fatto alcune settimane fa la presidente della Camera Laura Boldrini, anche lei bersagliata da commenti volgari.

«Ritengo inaccettabile l’uso sempre più frequente di minacce, frasi volgari e violente sui social network, volgarità che diventano automaticamente insulti a sfondo sessuale se il soggetto preso di mira è una donna», spiega il segretario sul suo profilo Facebook, «sto già valutando come procedere nei confronti degli autori di questi commenti». «È necessario prendere provvedimenti perché se oggi la situazione è questa in futuro potrebbe peggiorare» aggiunge, «osservo da un po’ il comportamento delle persone sui social network e trovo che, in particolare su questi argomenti, ci sia stata una degenerazione. Ho voluto rendere pubblico quello che è successo perché non bisogna avere paura di denunciare questi comportamenti».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi