Offrì cocaina ai carabinieri: rito abbreviato il 15 novembre

CORTINA. Coca a un carabiniere in disco. Il 40enne ravennate S.F. ha ottenuto di essere giudicato secondo il rito abbreviato il 15 novembre. Difeso dall’avvocato Rasera Berna deve rispondere di...

CORTINA. Coca a un carabiniere in disco. Il 40enne ravennate S.F. ha ottenuto di essere giudicato secondo il rito abbreviato il 15 novembre. Difeso dall’avvocato Rasera Berna deve rispondere di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, dopo che nel dicembre era stato arrestato e portato a Baldenich. Sequestrati al momento 10 grammi di coca e, nel suo alloggio ampezzano, 125 di marijuana e 15 di hashish. Oltre a un bilancino digitale e un minuscolo coltellino, che gli serviva per tagliare le dosi di fumo.

L’uomo era arrivato a Cortina qualche giorno prima e ci sarebbe rimasto volentieri fino agli auguri di buon anno. Erano le due del mattino e aveva già fatto un salto in altri locali, sapendo bene dove andare. Ma non poteva immaginare d’incontrare due militari in borghese impegnati in uno dei servizi di prevenzione. Battuta dopo battuta, consumazione dopo consumazione, si è creata una confidenza tale da spingere il romagnolo a invitare gli amici di una sera a consumare della droga. I due militari hanno simulato disinteresse e questo ha spinto l’uomo a tirare fuori dalla tasca una dose confezionata di cocaina e a metterla nelle mani di uno: «Verde o bianca, se venite a casa con me, ho tutto». Questo è bastato a portarlo nel retro del locale e perquisirlo. In una tasca del cappotto, dentro un tubetto di una medicina analgesica sono stati trovate 13 dosi di cocaina confezionate in involucri di cellophane.

Il clima è cambiato, insieme all’atteggiamento dell’indagato, che ha cominciato a negare tutto. Anche una volta in caserma, non ha collaborato, nel frattempo altri militari ampezzani si sono messi alla ricerca della sua base. Esclusi gli alberghi, la profonda conoscenza del territorio ha permesso di risalire a un’amica che lo ospitava e non sapeva dell’attività di spaccio. Spunta un mazzo di chiavi nel locale notturno, che sarà in grado di aprire la porta dell’abitazione. Nella camera da letto in uso a S.F., all’interno di una valigia saranno rinvenuti gli altri stupefacenti.

Il personale del locale ha collaborato parecchio, individuando il sospetto e trovando le chiavi abbandonate dallo spacciatore, prima di essere perquisito e arrestato. (g.s.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi