Ok di Olivotto e Giannone all'assessorato: «Noi siamo a disposizione»
BELLUNO. La giunta In Movimento. Le candidature di Biagio Giannone e Lucia Olivotto sono davvero molto calde. Ancora niente di certificato, ma per questi due sono pronte le poltrone da assessore fino al 2017. Dopo settimane di riflessioni e più di qualche «no, grazie», il sindaco Jacopo Massaro sta completando una squadra, che aveva perso per dimissioni il vicesindaco Tomaso Zampieri, che si occupava anche di personale e servizi informatici e Valerio Tabacchi, assessore a turismo, attività economiche e produttive, fondi europei, programmazione, politiche finanziarie e di bilancio.
I nomi dei due consiglieri di maggioranza di In Movimento per il rimpasto li ha fatti proprio il primo cittadino, durante un incontro, che si è svolto venerdì scorso e al quale hanno partecipato Orlando Dal Farra, Fabio Rufus Bristot, Francesco Rasera Berna e la stessa Olivotto. Lei non può certo mettersi a fare pretattica, allo stesso tempo rimane prudente: «Il mio nome era già uscito altre volte e non vorrei passare alla storia amministrativa della mia città, come quella che è stata più volte candidata, ma non ha mai avuto una responsabilità precisa. Immagino di essere stata chiamata in causa per almeno due motivi: il primo è che sono il presidente della commissione bilancio e il secondo per la mia attività professionale. Nella vita, lavoro come commercialista, di conseguenza conosco bene la materia e posso essere la persona giusta».
La certezza è che bisogna fare in fretta, perché questa situazione di stallo non fa bene a Palazzo Rosso, figurarsi ai bellunesi, che tra due anni saranno richiamati a votare: «Dobbiamo fare alla svelta, proprio perché non ci rimane molto tempo prima della fine della legislatura e abbiamo diverse cose da fare».
Giannone è storicamente un uomo di Massaro, fin dai tempi della campagna elettorale. È capitato di vederlo qualche volta con la fascia tricolore, in sostituzione del titolare. È pronto a rispondere «obbedisco», di fronte a una proposta ufficiale: «I lavori sono ancora in corso e devo dire che non mi è stata fatta. Dopo questa premessa, sono a disposizione. Per usare una metafora calcistica, sono in panchina e, se il mister decide di farmi giocare, sicuramente non mi tiro indietro. La mia disponibilità ci sarà, nel momento in cui mi verrà chiesta».
Escluso il bilancio, questo è sicuro: «Non ho le competenze necessarie per occuparmene, oltre tutto mi dite che il candidato è un altro. Intanto, parliamone in maniera concreta, poi prenderemo una decisione».
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