Olimpiadi 2026, strada di Gilardon e circonvallazione: attesa per capire chi aprirà i cantieri

Per una volta non è tanto un problema di soldi ma di uomini. Padrin sollecita con forza la nomina di un commissario

CORTINA. Due le principali opere infrastrutturali per le Olimpiadi a Cortina: la nuova strada di Gilardon, tra la direttrice del Falzarego e le piste, e la circonvallazione esterna.


L’intervento più costoso è quest’ultimo, 203 milioni.

Le risorse ci sono. Il Veneto si è visto assegnare 325 milioni dalla legge olimpica, ma è evidente che non saranno sufficienti. Il problema, in questo momento, non è però tanto quello dei quattrini, bensì di chi dovrà occuparsi di questi cantieri. L’altro giorno il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, ha chiesto con forza la nomina di un commissario.

«Potrebbe essere lo stesso amministratore delegato della Società che dovrà gestire strutturalmente tutte le opere», afferma l’onotevole Roger De Menech, «si tratterà ovviamente di un manager che però avrà poteri commissariali, quindi specie di semplificazione dei cantieri».

L’amministratore delegato, però, ancora non c’è.

«Mi auguro che venga nominato nelle prossime settimane perché, effettivamente, i tempi sono stretti».

La nuova direttrice di Gilardon è un’opera contenuta, indispensabile ma tutto sommato facile da realizzare, ancorché insista in un ambiente delicato. Più difficile, invece, è la circonvallazione. Due le ipotesi in campo, entrambe in galleria. L’Anas ha allo studio un progetto che fa partire l’arteria dal ponte di Crignes e che, avviandosi sotto la montagna, sbuca poco prima di Fiames. I dirigenti Anas ne hanno trattato con l’Amministrazione anche nell’ultimo incontro, pochi giorni fa. L’altra ipotesi mette in conto sempre un tunnel, però sotto le case di Cortina, soluzione che pare più complicata. Ci si pone anche l’obiettivo di risparmiare.

Un chilometro di galleria costa 30 milioni circa, come nel caso della variante di Valle. 200 milioni, quindi, dovrebbero consentire anche un risparmio; a Cortina come per la variante olimpica di Longarone, da 270 milioni.

«Con questi risparmi», interviene Padrin, « potremmo risolvere qualche altro punto nero della nostra viabilità».

La progettazione della circonvallazione di Cortina dovrebbe concludersi entro l’anno, per dar tempo, poi, all’iter autorizzativo che potrebbe richiedere un anno di tempo. Nel 2022, quindi, l’appalto e probabilmente l’avvio del cantieri, per terminare il tutto nel 2025. Decisamente più semplice la realizzazione della strada di Gilardon. Tra le opere olimpiche sono inserite anche le altre infrastrutture di supporto, ma di rilievo finanziario contenuto. Altro percorso, invece, seguono gli impianti sportivi, a cominciare dalla pista di bob. Ieri, intanto, il Trentino ha ricevuto la conferma che riceverà 120 milioni per migliorare la mobilità. Tra gli investimenti anche l’acquisto di treni elettrici o ibridi per la linea ferroviaria Trento – Bassano (28mln). Il che significa che la linea della Valsugana sarà appunto elettrificata. Non ha fatto passi avanti, invece, il collegamento ferroviario tra Primolano e Feltre, per rendere più agevole il collegamento con Belluno e Calalzo, quindi con Cortina. Ferma anche l’ipotesi progettuale del “Treno delle Dolomiti” fino a Cortina. Elisa De Berti, se succederà a se stessa come assessore ai Trasporti, intende comunque riprenderlo. Con l’intenzione di far transitare il treno per la valle del Boite. —



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