Olimpiadi, dossier Cortina quasi pronto

CORTINA. Può apparire anche paradossale, ma la vicenda giudiziaria dello stadio della Roma, nella quale risulta indagato anche Giovanni Malagò, il presidente del Coni, potrebbe agevolare il percorso di Cortina verso l’ottenimento della candidatura olimpica italiana del 2026.
Lo lascia intendere Giampietro Ghedina, il sindaco ampezzano, che ieri è stato in Regione, a Venezia, insieme al suo vice Alverà, accompagnato da delegazioni del Coni Veneto, della Fisi e di quanti si occupano di bob ai piedi delle Tofane.
Prima c’è stato l’incontro con l’assessore regionale allo sport, Cristiano Corazzari, e poi quello tecnico con i funzionari che stanno predisponendo il dossier.
«Mancano solo alcuni dati e poi la documentazione occorrente sarà pronta», anticipa Ghedina, «e lo sarà certamente entro la fine del mese, quindi prima della data del 3 luglio che il Coni ci ha chiesto».
Il 10 luglio il Coni dovrà scegliere tra Cortina, Milano e Torino. Dunque, ecco che torna in ballo lo stadio della Roma: ma che c’entra con Cortina e con le Olimpiadi?
«C’entra, c’entra eccome», risponde il sindaco, «le grandi opere stanno creando dei problemi. A Milano si dovrebbero realizzare numerose e costose strutture, e così pure sulla montagna lombarda. Noi, invece, a Cortina, e fra Trento e Bolzano, abbiamo tutto già praticamente pronto».
Non correreste il rischio della corruzione?, chiediamo.
Quasi s’arrabbia però, il sindaco, a sentire la domanda.
«Fermiamoci alla semplice realtà dei fatti, quella che è sotto gli occhi di tutti. E i fatti», aggiunge Ghedina, «dimostrano che da noi non c’è la necessità di costruire alcunché, salvo la pista di bob, il villaggio olimpico ed il Centro stampa. Ma tutto questo senza inventare impianti da zero, semmai adeguando strutture disponibili. Quindi non correremmo il rischio di sprecare risorse e di costruire cattedrali nel deserto inutili e tanto, tanto costose» .
La candidatura di Cortina, dunque, sarebbe letteralmente alternativa a quella di Milano. E pure a quella di Torino.
Ma il sindaco Ghedina sussurra, al riguardo, che Torino sarebbe già fuori gioco. Dopo la scelta del Coni, a fare l’ultima scelta sarà il Cio, l’anno prossimo. E qui scatta “il” problema.
«Ammettiamo che Cortina venga designata dal Coni. Ma se nell’estate del prossimo anno Napoli dovesse fallire le Universiadi, per i ritardi già in campo, l’Italia perderebbe la fiducia del Cio».
Insomma sono i grandi scenari a preoccupare Cortina, piuttosto che i problemi locali.
Ieri, per tornare ai problemi di casa nostra, si è discusso appunto del ripristino della pista di bob, provando ad immaginare il progetto di recupero ai fini del dossier.
È stata anche evidenziata la necessità che una parte di questa pista possa essere utilizzata per scopi non esclusivamente agonistici, ma per le discipline giovanili, compresa quella dello slittino.
Un impianto, insomma, a duplice servizio, se non di più.
«Da parte della Regione ho trovato molta determinazione nello stare dietro alle esigenze del nostro progetto», riconosce il sindaco Ghedina, «e, lo devo ammettere, una sorprendente volontà a tentare l’impossibile da parte del governatore Luca Zaia, oltre che dell’assessore Corazzari».
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