Olio di gomito e solventi: gli alpini ripuliscono la città

Una quindicina di volontari e alpini ha lavorato per tutta la mattinata da via Feltre a Mier, da via Travazzoi alla Cerva, in via Dante e viale Fantuzzi per cancellare gli scarabocchi dei writer bellunesi

BELLUNO. Meno del previsto ma agguerriti. Una quindicina di alpini e di volontari si è ritrovata ieri mattina in stazione: il piano era quello di ripulire alcuni punti della città dalle centinaia di scritte che sono state impresse in queste ultime settimane, senza rispetto per muri, vetrine, negozi o anche palazzi storici appena ridipinti.

Una operazione lanciata da Michele Sacchet, agente immobiliare di Belluno, e raccolta da sei gruppi alpini della città. Un lavoraccio, quello di ieri, concentrato in particolare sugli scarabocchi fatti sui luoghi pubblici. Non muri però, che dovranno essere ripuliti da chi li ha sporcati (se verranno individuati, come sembra, e magari denunciati).

Renato Bortot, insieme con altri due volontari, era in via Feltre, davanti alla parete di plexiglas della rotatoria con via Prade: «È difficile togliere le scritte, non si può agire con un raschietto per non rovinare la parete, ma il solvente non basta». Alla fine, spiega Michele Sacchet, è stato trovato un sistema che ha un po’ alleggerito il lavoro, davvero pesante dopo tre o più ore.

In via Dante, alle pensiline dell’autobus, c’erano tra gli altri Andrea Dal Pont, commerciante, e Raffaele Addamiano, avvocato. Non solo scritte da togliere, sulle pensiline si era accumulata la sporcizia di anni. «Sarebbe il caso che Dolomitibus le pulisse almeno una volta all’anno, e non solo per le scritte».

Un gruppetto di alpini si è mosso da via Travazzoi, scendendo poi verso la Cerva, e pulendo anche la vetrina della chiesa evangelica. Altra pulizia a Mier e in viale Fantuzzi, all’altezza dell’Inail.

«Qualcuno sabato sera a Mier ha ripulito qualcosa» racconta Sacchet che in questi giorni è diventato bersaglio di molte critiche sui social per la sua iniziativa di mettere una “taglia”. «Forse a Mier hanno agito gli autori delle scritte, ma si è trattato di piccole pulizie». La città invece è letteralmente sommersa di «tag» di tutti i tipi, fatte a quanto pare da una decina di giovani (le ultime, quelle sotto Natale), mentre ci sono zone tappezzate ormai da mesi se non da anni.

L’operazione di pulizia è proseguita per tutta la mattinata: molti cittadini si sono fermati a parlare con i volontari. «Ci hanno ringraziato per quello che stiamo facendo», hanno detto molti di loro.

Curiosità dalla rotatoria di Prade: «Ci hanno anche chiesto indicazioni stradali» spiega ridendo un alpino mentre toglie un’altra scritta, con molto olio di gomito e i prodotti che sono stati offerti dal negozio Forza 2 e da privati. Ma i volontari stessi sono arrivati forniti di materiali presi da casa.

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