Oltraggiato il monumento in Cansiglio

Chiara provocazione dopo la manifestazione dell’Associazione partigiani: strappato il nastro tricolore, corona gettata via
Di Francesco Dal Mas

FARRA D’ALPAGO. Ritornano le provocazioni contro il monumento alla resistenza, in Pian Cansiglio.

Nella notte tra domenica e lunedì, quindi a poche ore dalla manifestazione dell’Anpi, con 2500 persone e don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, come applauditissimo relatore dell’orazione civile, ignoti hanno violato la memoria del popolo della resistenza.

Hanno preso la corona d’alloro - donata all’Anpi da Vittorio Veneto, città medaglia d’oro alla resistenza, e deposta durante la cerimonia di domenica mattina da una rappresentanza di partigiani italiani e sloveni - e l’hanno gettata a qualche metro di distanza, ai piedi dell’unico abete che si trova alle spalle del monumento, come volessero cestinarla.

Hanno strappato anche il nastro tricolore di quello che voleva essere un omaggio ai 480 caduti della divisione Nanetti. Le stesse mani hanno strappato i fili degli altoparlanti, sistemati due pali di legno alti quattro metri, e se li sono portati appresso. Hanno inoltre ammainato la bandiera, sempre esposta, giorno e notte, con il improbabile intento di oltraggiarla.

Il tricolore è fissato sulla cima di un pennone di ferro.

Marco Bortoluzzi, il coordinatore del Comitato per il monumento, ha trovato il vessillo abbandonato a terra, con due dei tre ganci del filo divelti dal palo di sostegno. Evidente il gesto dello strappo, per oltraggiare il vessillo. Anche la tela rossa, bianca e verde evidenzia il tentativo di uno ‘sbrego’, probabilmente interrotto, forse a seguito dell’arrivo di un’auto.

Il monumento – che è opera dello scultore Augusto Murer – si trova infatti a fianco della strada e non è circondato da piante, per cui chi vi opera viene notato dall’automobilista di passaggio. A scoprire quello che l’Anpi di Belluno definisce "uno scempio" è stato Bortoluzzi, che ieri mattina, da Tambre, si è recato sul posto per ritirare gli altoparlanti e consegnare un certificato di conformità relativo all’installazione della tensostruttura dove il popolo della resistenza ha consumato il pranzo di domenica.

«Amara la sorpresa quando ho scoperto quello che, se mi si permette, considero un sacrilegio alla memoria dei nostri morti».

Bortoluzzi ha avvertito i carabinieri della stazione di Puos, che hanno inviato una pattuglia per rilevare quanto è accaduto e fotografare i danni. Oggi lo stesso Bortoluzzi presenterà una puntuale denuncia. L’Anpi di Treviso, informata di quanto accaduto, ha presentato un esposto in Questura che, a sua volta, ha mobilitato quella di Belluno.

Esecrazione per il “vile gesto” da parte dei sindaci di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, e di Farra d’Alpago, Floriano De Pra, presenti alla cerimonia di domenica. «Sinceramente pensavo che fosse tramontato, ormai da anni, il tempo delle provocazioni» ammette Bortoluzzi «Conservo ancora a casa la bottiglia di grappa e quella di prosecco, con stampigliata l’immagine di Mussolini, che mi inviarono dei nostalgici dell’epoca». L’appuntamento di domenica è stato il più riuscito degli ultimi anni, addirittura con 2500 partecipanti. L’unico neo, ma non dipendente dall’organizzazione, due ricoveri in ospedale, uno a Treviso e l’altro a Belluno, per due persone che dopo il pranzo si sono sentite male. Un coneglianese, cadendo sull’asfalto, ha sbattuto la testa. Alle cure dei sanitari ha dovuto rivolgersi anche un’addetta della sede Anpi di Belluno.

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DI PIAN CANSIGLIO

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