Oltre 200 famiglie aiutate da Insieme Si Può
BELLUNO. Servono per fare la spesa, per comprare generi alimentari, ma anche per pagare qualche bolletta. Sono i soldi che Insieme Si Può raccoglie ogni anno a favore delle persone indigenti della provincia bellunese: la cifra raccolta nel 2014 ha raggiunto quasi i 150 mila euro.
Una somma che non era mai stata raggiunta e che denota come la povertà e l’indigenza ormai siano diventate anche nel Bellunese una realtà conclamata ed evidente a tutti.
Nel 2014, come dicono i dati dell’organizzazione non governativa bellunese, sono state aiutate 216 famiglie di residenti in provincia di Belluno.
«Ci sono stranieri ma anche molti locali», spiega Piergiorgio Da Rold, coordinatore di Insieme Si può. L’anno scorso all’associazione si sono registrati 1318 accessi singoli, cioè persone che hanno richiesto aiuto. «Alle famiglie che abbiamo preso in carico, abbiamo erogato 115.082,04 euro a cui vanno aggiunti i 39.031 euro che i singoli gruppi dell’associazione hanno destinato alle famiglie del territorio in cui operano, per un totale quindi di oltre 150 mila euro».
Risorse che sono state trovate grazie alla solidarietà dei bellunesi, ma anche di enti e banche come quella cooperativa di Cortina «che ha finanziato nel Natale scorso un’iniziativa per cui alla somma donata da un cittadino, l’istituto di credito aggiungeva lo stesso importo. Insomma una gara di solidarietà che nel nostro territorio è all’ordine del giorno», dice ancora Da Rold.
Con quei soldi raccolti, l’associazione paga le bollette di luce e gas, o il carrello della spesa. E nel lungo elenco quest’ultima richiesta è quella che va per la maggiore.
«Il trend è costante anche quest’anno», anticipa il coordinatore di Insieme si può. « Al 30 giugno 2015, abbiamo già erogato 35 mila euro a chi è nel bisogno, e abbiamo già avuto 621 accessi. Per poter controllare meglio questa iniziativa, abbiamo stabilito dei giorni a settimana per accogliere chi è nell’indigenza altrimenti saremmo stati invasi».
A chiedere aiuto sono non solo famiglie di anziani alle prese con pensioni spesso da fame, ma anche e soprattutto famiglie di giovani. «Abbiamo deciso di concentrarci soprattutto nei confronti di quei nuclei familiari con bambini, che sono l’anello debole di questa situazione di crisi».
Ma non mancano neppure coloro che si fingono nel bisogno e poi invece non lo sono poi davvero: «Vengono beccati a comprare il gratta e vinci o a scommettere. A queste persone colte in flagranza, abbiamo subito tolto i contributi e anzi sono state inserite nel “libro nero” nella lista, cioè di chi non va aiutato. Resta comunque una situazione di allarme per i casi di povertà», conclude Da Rold.
Paola Dall’Anese
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