Oltre 2.500 firme per i referendum Cgil
BELLUNO. Numeri elevati, che dimostrano come il malcontento “serpeggi” tra i lavoratori. La raccolta firme portata avanti dalla Cgil di Belluno a sostegno della “Carta dei diritti universali del lavoro” e degli altri tre quesiti referendari collegati (“Voucher”, “Responsabilità solidale negli appalti”, “Reintegro nei licenziamenti”) ha portato a risultati lusinghieri, anche oltre le aspettative.
I numeri sono stati presentati ieri da Mauro De Carli, segretario provinciale. Con lui Giuseppe Colferai, Luigi Dell’Atti (rsu Luxottica Agordo) e Annapaola D’Agostini (rsu Luxottica Sedico). Sono ben 2.596 le firme raccolte per la Carta; 2.574 per il referendum sui voucher; 2.509 per quello sugli appalti; 2.565 per il referendum sul reintegro.
La “Carta dei diritti universali del lavoro” è una proposta di legge di iniziativa popolare volta praticamente a riscrivere il diritto del lavoro. L’obiettivo è ripristinare le tutele di tutti i lavoratori: non solo dei subordinati pubblici e privati, ma anche dei parasubordinati, professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui. «Le firme raccolte in tutta Italia sono state presentate alla Corte Costituzionale», sottolinea De Carli. «In territorio provinciale superiamo le 3 mila per ogni referendum e per la proposta, se consideriamo anche le firme non arrivate “in tempo” e quelle di qualche lavoratore straniero che non è elettore. In quest’ultimo caso, si tratta comunque di un segnale molto positivo di partecipazione».
«Per la raccolta firme abbiamo calcato due vie», prosegue. «La prima scendendo nelle piazze e andando ai mercati. Abbiamo allestito banchetti, accompagnati dal volantinaggio, da Santo Stefano fino a Feltre. Altro punto di forza è stato entrare in azienda e nei luoghi di lavoro. Da metà gennaio a metà marzo in provincia si sono tenute 126 assemblee, alle quali hanno partecipato oltre 6 mila lavoratori. Siamo poi tornati fuori dai cancelli per le firme, alla presenza di certificatori».
«Ringraziamo tutti», fa eco Colferai, «rsu e delegati, che si sono messi in discussione davanti ai loro colleghi, categorie e tutti coloro che hanno creduto in questo obiettivo. Compresi i certificatori dei Comuni e i messi dell’anagrafe. La macchina organizzativa ha retto e si è dimostrata efficiente». E, dopo tre mesi dall’avvio dell’iniziativa, la Cgil è ancora più convinta della bontà di quest’ultima. «Basta guardare i numeri relativi ai voucher, passati da 354.401 nel 2014 a 568.263 nel 2015, con un aumento del 60%. Ulteriore crescita nel primo trimestre 2016», afferma De Carli. «Sempre nei primi tre mesi di quest’anno però, sono calate le nuove assunzioni: erano cresciute lo scorso anno grazie ai bonus, ma il trend non è proseguito nel 2016». (m.r.)
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