Oltre 9.5 milioni di deficit nel 2015 lo ripiana la Regione

BELLUNO. Sarà la Regione Veneto a ripianare il buco milionario dell’Usl 1. Una copertura che ormai viene assicurata da anni da Venezia alle Usl. Nei giorni scorsi la direzione strategica dell’azienda...
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Sarà la Regione Veneto a ripianare il buco milionario dell’Usl 1. Una copertura che ormai viene assicurata da anni da Venezia alle Usl.

Nei giorni scorsi la direzione strategica dell’azienda sanitaria bellunese ha provveduto ad approvare il bilancio di esercizio 2015 e quindi anche il conto economico che riporta un risultato di esercizio in perdita per 9.556.142,89 euro. «Si tratta però di un risultato che è coerente con gli obiettivi economici fissati dalla Regione per questa azienda», precisa il direttore generale, Adriano Rasi Caldogno.

«Si tratta di un deficit in gran parte di natura strutturale», prosegue il direttore generale, «riconducibile alla ben nota specificità territoriale. Non dimentichiamo che la popolazione al 31 dicembre 2015 pari a 123.850 abitanti è composta per il 25.8% da anziani over 65 anni, con un trend di aumento dell’indice di vecchiaia che si attesta a fine 2015 sul 218%. Si deve considerare, poi, anche l’estrema disaggregazione della struttura di offerta, necessaria peraltro per garantire omogeneità di assistenza ai cittadini residenti».

Ci sono quattro ospedali, per un totale di 589 posti letto attivi, di cui 42 per day hospital o day surgery; un ospedale di comunità e cinque poliambulatori ospedalieri e un poliambulatorio distrettuale in via Feltre, un distretto socio-sanitario e otto punti di erogazione sub-distrettuale, un dipartimento di prevenzione a Belluno e varie sedi distaccate nei vari distretti, e servizi amministrativi, infine, distribuiti sulle tre sedi principali di Pieve di Cadore, Agordo e Belluno.

Rasi Caldogno non nasconde che parte di questo deficit sia anche da attribuire a una parte di disavanzo «imputabile a inefficienze gestionali che si sono riassorbite nell’arco del triennio 2013-2015 grazie alla graduale messa in atto di tutte le azioni necessarie».

A dire il vero, il risultato finale dell’esercizio 2015 è migliore di quanto era stato preventivato per circa 1.433.000 euro, «conseguendo, così, pienamente gli obiettivi di recupero dell’efficienza gestionale assegnati dalla Regione».

Il direttore generale, che è chiamato a proporre una soluzione per questo deficit, cioè il ripiano da parte della Regione, evidenzia infatti che «per conseguire l’equilibrio economico-finanziario non si può prescindere da un adeguato finanziamento regionale, maggiormente in linea con i costi reali di erogazione dei Lea, ovvero il riconoscimento del ripiano delle perdite anche per l’esercizio 2015, oltre a quelle già riconosciute per gli anni pregressi», sottolineando che «la mancanza del ripiano verrebbe a determinare una carenza di liquidità, con conseguente aggravio dei costi derivanti dagli interessi di mora per ritardato pagamento dei fornitori».

Paola Dall’Anese

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