Oltre cinquanta i donatori di tessuti
BELLUNO. Cinquantadue donatori di cornee e bulbi oculari, sei di multitessuto, due da cuore battente. Sono i dati dell’attività 2014 del coordinamento trapianti dell’ospedale san Martino di Belluno guidato dall’anestesista Franco Stetka.
Un bilancio in linea con gli altri anni per quanto riguarda la donazione di organi e tessuti da cadavere, ma in calo per i prelievi da pazienti con morte cerebrale. «L’anno scorso abbiamo avuto soltanto quattro accertamenti di morte cerebrale in pazienti anziani e di questi soltanto due sono risultati donatori di più organi quali fegato e reni. Sicuramente un dato basso, rispetto alla decina del 2013, ma si tratta di situazioni non preventivabili», precisa il coordinatore trapianti: «D’altra parte la morte cerebrale avviene in seguito ad un incidente stradale o investimento e negli ultimi anni, per fortuna, l’obbligo del casco e le sanzioni più rigide per chi sta al volante di un’auto hanno ridotto sensibilmente questi casi, riducendo di fatto anche il numero dei possibili donatori».
Numerosi, invece, restano i pazienti deceduti da cui si è potuto prelevare cornee e bulbi oculari (52 pazienti per un totale di 104 tessuti prelevati), a cui si aggiunge la donazione multitessuto, prelievo di tessuto osseo, valvole cardiache, segmenti vascolari e cute che avvengono da cadavere. «Stiamo cercando di incrementare le donazioni di tessuti da vivente», dice Stetka che ringrazia la Prefettura, la polizia stradale e i volontari della Valbelluna emergenza per il supporto che danno nel caso di trasferimenti di organi, «quali possono essere le teste di femore (8 nel 2014), le safene (2) e le placente (2). Si tratta, soprattutto negli ultimi due casi, di tessuti importanti negli interventi cardiaci e per la ricostruzione della pelle in pazienti ustionati».
Diminuiscono, però, i donatori dichiarati. «C’è stato un momento qualche anno fa, in cui era stata avviata, dal comune di Belluno, una campagna informativa sul tema, che ha visto circa 60 adesioni al mese, ora, anche per la contrazione dei costi, si è arrivati a 5-6 iscrizioni mensili al registro dei donatori».
Ma qualche trasformazione è avvenuta all’interno del coordinamento trapianti dell’Usl 1: a giugno 2014 se n’è andata, perché non le è stato più rinnovato il contratto, la “storica” segretaria, Gisella Costa, ex infermiera in pensione che seguiva la procedura dal 2002, «da quando cioè era nato il coordinamento. Il suo», conclude Stetka, «è stato un lavoro encomiabile di cui possono usufruire i due sostituti, gli infermieri Lauretta ed Eric. Questi però hanno meno tempo da dedicare alla struttura, in quanto operano come infermieri di rianimazione nel reparto. Gisella è stata, comunque, così importante che l’anno scorso ha ricevuto a Genova il premio ai benemeriti del trapianto».
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