Omicidio David, guerra di perizie in aula
CONEGLIANO
Non può aver pianificato l’omicidio del marito Eliseo David: Laura De Nardo soffre di un’alterazione genetica e morfologica cerebrale che influisce sulle sue capacità cognitive. Certo che può aver organizzato l’omicidio del marito: se era in grado - e lo era - di pianificare la propria attività imprenditoriale, gli investimenti e pure decine di viaggi per le ferie, poteva benissimo organizzare anche l’omicidio.
Bianco o nero, testa o croce, innocente o colpevole. E’ guerra di perizie sul caso di omicidio che vede sul banco degli imputati Laura De Nardo, accusata di aver pianificato e messo in atto con i suoi complici l’omicidio del marito Eliseo David, avvenuto a Campolongo di Conegliano la notte del 15 settembre 2010. Nell'udienza preliminare - di fronte al gup Silvio Maras - che la vede imputata di omicidio volontario premeditato assieme al reo confesso Ivan Marin (il trentottenne di Vazzola che ha eseguito materialmente il delitto) sono stati discussi ieri i risultati della perizia eseguita dal professor Pierpaolo Urbani, primario di psichiatria all'ospedale di Vittorio Veneto, e dal professor Carlo Schenardi, psichiatra di Conegliano nominato in qualità di consulente per le parti civili. Secondo i due esperti la “mantide” sarebbe stata capace di intendere e di volere al momento dei fatti. Diametralmente diversa però la tesi a cui sono giunti gli esperti incaricati dalla difesa: Laura De Nardo sarebbe invece affetta da un disturbo depressivo radicato nel tempo, al quale si aggiungerebbero anche delle alterazioni genetiche e a livello cognitivo che ne comprometterebbero la normale capacità di intendere.
Un’udienza tesa, quella di ieri. Le posizioni della difesa e della parte civile sono agli antipodi, e le perizie di parte vengono usate come cannonate. Gli avvocati Rosa Parenti e Maurizio Paniz, difensori di Laura De Nardo, avevano chiesto che l'ammissione al rito abbreviato della loro assistita fosse subordinato all'audizione in aula di Sally, figlia della De Nardo. La donna ieri non ha aggiunto nulla di più di quanto dichiarato in passato agli inquirenti, ma l'obiettivo della difesa era quello di mettere il giudice a conoscenza della situazione - difficile, tesa ed esasperata, secondo la difesa - nella quale Laura De Nardo viveva quotidianamente da anni, accudendo amorevolmente la figlia che soffre di problemi psichici. Uno stress nervoso che avrebbe portato la donna a una grave forma di instabilità mentale. Da che parte sta la realtà? L'udienza è stata rinviata al prossimo 13 febbraio. In quella data verrà pronunciata la sentenza.
Riprenderà invece il 21 febbraio il processo a carico di Gennaro Geremia, il 48enne di Visnà accusato dell’omicidio di Eliseo David. Nell’ultima udienza gli avvocati difensori (Fabio Crea e Giuseppe Gulli) hanno cercato di dimostrare che all'ora dell'omicidio il napoletano era a casa sua.
«Geremia era a casa a vedere la partita con me e un'altra persona, in tivù quella sera c'era il Milan», racconta P.F., uno dei testimoni, «e poi ce ne siamo andati verso le undici e un quarto». Geremia è stato tirato in ballo da Ivan Marin. Ma Marin – ha detto il quarto uomo, Mirko Della Giustina – «ama raccontare frottole».
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