Omicidio Martini: la famiglia dalla polizia

SANTIAGO DE CALI. Nada de nada, si dice in Colombia. Niente di niente, in Sinistra Piave. La famiglia di Emanuele Martini non ha ricevuto alcuna risposta dall’ambasciata italiana a Bogotà, a...

SANTIAGO DE CALI. Nada de nada, si dice in Colombia. Niente di niente, in Sinistra Piave. La famiglia di Emanuele Martini non ha ricevuto alcuna risposta dall’ambasciata italiana a Bogotà, a proposito dell’arresto del presunto assassino del 44enne tassista di Cali. L’avvocato Ariano ha scritto in Sudamerica giovedì scorso, per verificare se l’arrestato J.F. è davvero il colpevole dell’omicidio dell’8 giugno, al semaforo della Calle 73, nel quartiere orientale di San Luis ed è anche la stessa persona dell’aggressione di due anni prima.

Quella che era finita con una canna di pistola in un occhio e la cecità: «Capiamo che ci sia di mezzo il fine settimana», premette il legale di fiducia, «ma ci saremmo aspettati un po’ di collaborazione in più da parte della nostra diplomazia. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposte e gli uffici sono riaperti».

Meglio cercare di aprire un altro canale: «Credo che, nelle prossime ore, contatteremo direttamente la polizia di Cali, in maniera da avere qualche certezza in più. La famiglia Martini chiede giustizia e non sappiamo nemmeno se l’indagato sia stato interrogato». (g.s.)

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