Oncologia, Fontanella se ne va. Le pazienti: «Siamo preoccupate»

Specialista nei tumori al seno, lascia il San Martino per andare a Vittorio Veneto

Pagani Cesa: «Per noi era un punto di riferimento, ci dava la necessaria serenità». L’Ulss: «Abbiamo fatto l’impossibile per trattenerla»

Paola Dall'Anese

A fine marzo l’oncologa Caterina Fontanella, specialista nei tumori al seno, lascerà l’ospedale San Martino di Belluno per andare a lavorare a Vittorio Veneto. Si tratta di uno dei tanti medici che negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid, ha deciso di lasciare l’Ulss 1 Dolomiti e il territorio bellunese per andare a lavorare altrove. Una scelta che in questo caso fa insorgere le pazienti in cura della specialista.

Un punto di riferimento

La notizia, comunicata qualche giorno fa dalla stessa professionista, ha colto di sorpresa le pazienti che in questi ultimi anni sono state seguite da Fontanella. Tra loro c’è Tiziana Pagani Cesa, ex presidente della Fondazione Teatri di Belluno, che racconta la sua esperienza.

«Sono da anni una malata oncologica ben curata a Belluno. Da agosto, purtroppo, ho una recidiva pesante che mi costringe a sottopormi a nuove terapie».

A seguirla è la specialista dei tumori al seno Caterina Fontanella, che si occupa sia dell’attività ambulatoriale che ospedaliera, facendo anche i turni di sabato e domenica. Per Pagani Cesa «la dottoressa Fontanella è un ottimo medico, ma purtroppo abbiamo saputo che rimarrà al san Martino fino a tutto marzo, poi se ne andrà a Vittorio Veneto. Noi pazienti siamo molto preoccupate, perchè era diventata un punto di riferimento importante per tutte noi. Avere una professionista capace, sempre aggiornata, appassionata e capace di generare una grande empatia con i pazienti purtroppo è una cosa non così comune. E ora che avevamo trovato questa figura, siamo destinate a perderla».

Caterina Fontanella, assunta alcuni anni fa dall’azienda sanitaria dolomitica, nel luglio scorso è stata destinataria, da parte del commissario straordinario Dal Ben, di un incarico di alta professionalità a valenza dipartimentale proprio per la sua competenza nei tumori al seno. Un riconoscimento importante della sua perizia e capacità.

«Il reparto di Oncologia è già sotto stress per mancanza di oncologi. Perdere la dottoressa Fontanella e a breve anche il dottor Laveder, che andrà in pensione, metterà ancora di più in crisi questa unità operativa, dove si curano persone che hanno bisogno di medici con cui instaurare anche rapporti di fiducia. Quando uno ha un tumore, ha necessità di affidarsi allo specialista che lo sta curando con fiducia, con serenità», dice l’ex presidente della Fondazione Teatri, che a nome anche delle altre pazienti si chiede «come mai l’Ulss non faccia di tutto per mantenersi i dipendenti più bravi. Lasciandoli andare via non si fa altro che impoverire l’ospedale. Ed è un peccato. Sappiamo che a Vittorio Veneto sono venuti incontro alle sue esigenze familiari, ma se le fosse stato offerto qualcosa di interessante anche qui, probabilmente avrebbe deciso di rimanere».

L’Ulss: «Abbiamo fatto di tutto per trattenerla»

«È stato fatto di tutto per trattenere nel nostro organico la dottoressa Caterina Fontanella». Dalla direzione sanitaria dell’Ulss 1 Dolomiti arriva chiaro il rammarico per aver perduto una figura di spicco dell’ospedale, «ma abbiamo incontrato più volte la specialista, le è stato dato anche un incarico di alta professionalità, abbiamo cercato di organizzare il lavoro così che potesse derivarle uno sviluppo professionale e abbiamo messo sul piatto anche ulteriori elementi per una crescita ancora maggiore. Alla fine, però, ognuno deve prendere le decisioni in base alle proprie necessità», concludono dalla direzione sanitaria, facendo presente che «quando la dottoressa andrà via, sarà il primario dell’Oncologia Zustovich ad occuparsi personalmente delle sue pazienti. Il primo aprile arriveranno anche due specializzandi e un altro è atteso più avanti. Senza considerare il supporto previsto due volte al mese dal personale dello Iov Veneto e una volta a settimana dallo specialista dall’ospedale di Feltre per i tumori gastrointestinali».

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