Oncologia pediatrica potenziata a Feltre grazie a donazioni e Ail

FELTRE. Un dialogo aperto con la cittadinanza sul tema delicato della malattia oncologica dei bambini, è quello che Mano Amica propone per il Forum di sabato 23 all’auditorium del Canossiano, a partire dalle 8.45. Sono coinvolte cento persone solo fra studenti e insegnanti delle superiori. La pediatria del Santa Maria del Prato è stata individuata come centro di riferimento per le patologie emato-oncologiche dei bambini nell’ambito dell’Usl Dolomiti. E come tale, anche con il prezioso contributo dell’Ail, ha cominciato ad attrezzarsi e continuerà a farlo grazie a un lascito, quello di Maria Sanvido, grande benefattrice dell’ospedale feltrino.
Paolo Biacoli, presidente di Mano Amica che ha saputo incanalare le risorse del consistente lascito, ha annunciato che nel corso del Forum sarà presentato il modello innovativo di gestione assistenziale dei bambini malati, fra ospedale e territorio con l’équipe di cure palliative. «Nel dibattito di sabato si è voluta inserire l’oncologia pediatrica nel contesto di centro di riferimento regionale per la chirurgia gastrointestinale di cui è investito il Santa Maria del Prato», ha detto il presidente Biacoli.
A scendere nello specifico del “Progetto Sanvido” è stato l’oncoematologo Paolo Colleselli. «Dopo la diagnosi fatta dal centro di riferimento di Padova, al bambino malato potranno essere risparmiate molte trasferte perché con un’adeguata formazione e un potenziamento dell’assistenza, il piccolo paziente sarà trattato vicino a casa, all’ospedale di Feltre. Il Santa Maria del Prato è già attrezzato per fare interventi diversificati per il bambino oncologico, grazie all’apporto dell’Ail e della sua presidentessa Carmen Mione».
Nel territorio dell’Usl Dolomiti i casi di malattia oncologica pediatrica, fra tumori del sangue e tumori solidi, possono arrivare fino a sei ogni anno. Ma l’exitus infausto riguarda al massimo due pazienti. L’80 per cento guarisce, ha detto l’ex primario Colleselli. Il problema è quello della cura che si prolunga fino a due anni, se si tratta di leucemia. «Abbiamo ragione di credere che con la formazione dell’équipe medico-infermieristica, ci siano tutte le risorse per curare i bambini nel loro ospedale».
Così se la fondazione Città della Speranza di Padova, che ha attivato l’unico hospice pediatrico a livello regionale, sarà d’appoggio per la ricerca, Mano Amica e Ail cureranno gli aspetti organizzativi dell’assistenza. Quelli tecnici, di attività clinico-medica, saranno implementati con la formazione in oncologia pediatrica (percorso già intrapreso dalla dottoressa Pegoraro) e con addestramento al resto dell’équipe sulla gestione delle complicanze post chemio. Al Forum sarà Stefano Marzini coordinatore del dipartimento materno infantile dell’Usl Dolomiti, a presentare il progetto. Seguiranno gli interventi di Davide Pastorelli primario oncologo e di Roberta Perin responsabile di Cure palliative per l’Usl Dolomiti. Importanti contributi sulla ricerca scientifica arriveranno da specialisti padovani. —
Laura Milano
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