Operazione "Gambling", sequestri della Finanza nel Bellunese

Raffica di sequestri in Italia e all'estero per contrastare il gioco illecito on-line controllato dalla 'ndrangheta, beni immobili anche in provincia di Belluno

TAMBRE. Dalle coste della Calabria ai boschi delle Dolomiti. La seconda fase dell’operazione “Gambling”, che ha portato ad un maxi sequestro di case, auto e società in tutta Italia, tocca anche il Bellunese. La Guardia di Finanza di Belluno ha sequestrato un’abitazione a Tambre, in via Pianon, di proprietà dell’avvocato veneto Andrea Vianello, arrestato a fine luglio nell’ambito di una vasta operazione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Reggio Calabria.

L’operazione “Gambling” aveva portato a fine luglio all’arresto di 41 persone - tra queste anche Andrea Vianello, avvocato veneziano con studio a Padova - e al sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 2 miliardi di euro.

Ulteriori sviluppi dell’operazione hanno assestato un altro duro colpo a quello che gli investigatori definiscono gioco illecito on-line controllato dalla ’ndrangheta. Nel complesso sono state sequestrate 21 società italiane ed estere, 31 siti nazionali ed internazionali, 36 immobili - compresa la casa a Tambre - e innumerevoli auto e motocicli, nonché ingenti disponibiltà finanziarie detenute all’estero. Valore stimato dei sequestri: 25 milioni di euro.

Per il Bellunese il braccio operativo dell’operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e che ha visto impegnate diverse forze di polizia in tutta Italia, è stata la Guardia di Finanza. La compagnia di Belluno ha sequestrato l’immobile di cui l’avvocato è proprietario al 50%. Secondo la ricostruzione della Procura calabrese il professionista faceva parte, come consulente tecnico, di un sistema di riciclaggio di proventi illeciti attraverso società estere che esercitavano abusivamente l’attività del gioco e delle scommesse sull’intero territorio nazionale.

Secondo gli investigatori attraverso lo schermo di imprese operanti nel mercato dei giochi e delle scommesse a distanza e dislocando in Stati esteri i server per la raccolta informatica delle giocate e la loro gestione, la presunta associazione criminale, alla quale avrebbero preso parte anche soggetti appartenenti alla ’ndrangheta, avrebbe aggirato la normativa che regola il settore, realizzando consistenti profitti in parte reinvestiti per l’acquisizione di ulteriori società nonché per l’attivazione di nuovi siti on-line per l’esercizio ancora più esteso e remunerativo delle attività illecite.

All’indomani dell’arresto l’avvocato si era difeso spiegando di essere estraneo alla vicenda, non immaginando di avere a che fare con esponenti della ’ndrangheta. Ora un nuovo provvedimento contro il professionista, al quale sono state sequestrate le quote di proprietà della casa di Tambre e di un’abitazione in provincia di Venezia, insieme ai conti correnti.

Gli investigatori hanno ricondotto a lui una disponibilità finanziaria di 2 milioni di euro individuata a Singapore. In Veneto sono stati inoltre sequestrate alcune auto.

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