Ora Coltrondo è la priorità delle priorità

La decisione formalizzata dalla Regione, che passa la palla al governo. In primavera il via ai lavori sulla galleria paramassi
Di Francesco Dal Mas

SANTO STEFANO. Sospiro di sollievo, di tutto il Comelico. Adesso è davvero ufficiale. La galleria di Coltrondo è stata formalizzata dalla giunta del Veneto come priorità infrastrutturale assoluta della Regione. Intanto, ai piani alti di piazza Roma, a Santo Stefano, è arrivata un’incoraggiante telefonata da palazzo Chigi: Mauro Grassi ha informato il sindaco che il dossier inviato a Matteo Renzi è all’attenzione degli uffici di competenza.

«Sì», conferma Zaia, «adesso la decisione assunta nei giorni scorsi è diventata atto ufficiale e posso quindi confermare che non c’è altra priorità di opere pubbliche o strade più importante in tutto il Veneto che possa mettere in second’ordine Coltrondo. Quello è insomma il cantiere da attivare quanto prima».

Ma qual è la tempistica per un traforo che è atteso con ansia da tutti i comelicesi e gran parte dei cadorini?

«Bisogna che lo chiediate al presidente Renzi. E’ il governo», risponde Zaia, «che adesso deve metterci del suo. L’opera è di competenza nazionale, insistendo su una strada statale».

Zaia, parlando con i giornalisti a margine della seduta di giunta a palazzo Balbi, dice di augurarsi che d’ora in avanti il Comelico, il Cadore ed il Bellunese, ma anche tutti quei veneti che vengono in vacanza da queste parti, si mobilitino e facciano pressing sul governo: per ottenere prima la progettazione e poi il finanziamento.

«La necessità è di 60 milioni di euro», puntualizza lo stesso Zaia, «cifra importante ma non impossibile». La campagna elettorale, in questa prospettiva, dovrebbe facilitare la ricerca di precisi impegni. E quanto osserva anche Alessandra Buzzo, il sindaco, che incrocia le dita. «Intanto ringrazio il presidente Zaia e l’assessore Coppola per la determinazione che hanno dimostrato nel perseguire questo risultato; e poi», aggiunge, «conto davvero sulle assicurazioni dateci dal sottosegretario Del Basso De Caro e dal pressing che hanno garantito l’onorevole De Menech e la candidata alle regionali del Pd, Alessandra Moretti, come pure il senatore Piccoli di Fi e l’onorevole D’Incà del movimento 5 Stelle».

Mobilitazione generale, dunque. Zaia o Coppola presenteranno nei prossimi giorni a Del Basso De Caro, come da cronoprogramma, l’elenco delle priorità. Fra le prime 10 c’è, al nono posto, la tangenziale di Tai. In questo caso, tuttavia, i cadorini dovranno attrezzarsi di pazienza, perché la penultima posizione significa che si andrà avanti qualche anno prima di prendere per le mani il progetto. Non poco tempo, per la verità, servirà anche per Coltrondo. Quest’anno certo il cantiere non scatterà. In primavera, invece, l’Anas farà eseguire, da un’impresa pugliese che ha vinto la gara d’appalto, la realizzazione della galleria paramassi, quanto mai urgente. Galleria aperta, da allungare: 70 metri da una parte e 30 dall’altra.

«E’ un intervento», spiega il sindaco Buzzo, «che può mettere in sicurezza la mobilità sulla Carnica in misura sufficiente per affrontare eventuali emergenze. Risolutivo, comunque, rimane il traforo».

Opera questa, che era stata immaginata ancora una quindicina d’anni fa e che un ingegnere piemontese, tra i più esperti in Italia di trafori stradali, aveva già studiato progettualmente. Il suo lavoro, recentemente aggiornato, è stato consegnato a Zaia che l’ha accluso al dossier inviato a Roma.

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