«Ora davvero la Provincia è a rischio»

Reolon (Pd) e Fistarol (Verso nord) vanno all’attacco della Regione per la decisione «di non decidere» sul riordino
Belluno, 20 Marzo 2009. Assemblea generale Confindustria Belluno Dolomiti. Tavola rotonda per condurre il manifatturiero fuori dalla crisi...Intervine il Ministro del lavoro Maurizio Sacconi.Sergio Reolon
Belluno, 20 Marzo 2009. Assemblea generale Confindustria Belluno Dolomiti. Tavola rotonda per condurre il manifatturiero fuori dalla crisi...Intervine il Ministro del lavoro Maurizio Sacconi.Sergio Reolon

BELLUNO. Mai come in questo momento la Provincia di Belluno è stata in bilico. «Ora davvero è a rischio». Ne è convinto Maurizio Fistarol, senatore di Veneto Nord. Ne è convinto Sergio Reolon, consigliere regionale ed ex presidente della Provincia. Il fatto che la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali abbia deciso di non procedere alla revisione delle Province come chiesto dal governo, se non per l’area metropolitana, secondo molti mette l’ente Provincia davvero a rischio di essere cancellata accorpandola a Treviso. Se la Regione non decide, ci penserà il Governo.

«La decisione di non decidere suona come una rinuncia a svolgere un ruolo positivo e una condanna per la Provincia di Belluno, perchè dire salviamo tutti, equivale a dire non salviamo nessuno», spiega Sergio Reolon. «Questo è il modo migliore per farsi taglia. Una vera follia. E mi dispiace che il rappresentante bellunese nella conferenza Vigne, abbia votato a favore. La Regione Veneto non può non porsi il problema di riorganizzare il territorio, come è stato chiesto dal voto in Parlamento».

«La risposta del Veneto è stata debole, una debolezza totale che denota un’assenza preoccupante di progettualità politica».

Ora la decisione della conferenza sarà portata in consiglio regionale: «Faremo una dura battaglia affinchè questa assurda e rinunciataria posizione venga rivista in modo da inviare al governo una proposta chiara di riordino. Da un lato la necessità di salvaguardare la Provincia di Belluno, in quanto interamente montana, e indicando la costituzione di due province metropolitane con gli accorpamenti di Verona e Vicenza e di Padova e Treviso».

«La Regione Veneto mette sullo stesso piano chi ha specificità oggettive e ciò che è logicamente indifendibile come le generiche peculiarità di Rovigo e Padova», spiega Maurizio Fistarol. «In questo modo si rischia di condannare la nostra Provincia che invece ha tutti i titoli per vedere riconosciuta la propria evidente specificità».

Fistarol critica l’atteggiamento della Regione: «Secondo le peggiori previsioni ancora una volta la Regione Veneto reclama l’autonomia e non sa esercitarla». In questo modo tutte le decisioni vengono messe solo nelle mani del governo, a differenza di quanto sta avvenendo in altre regioni italiane.

«Non si attacchi il governo nazionale - conclude Fistarol - quando farà il mestiere sporco che la Regione si è rifiutata di fare e non si tirino in ballo impropriamente i parlamentari quando i buoi sono scappati dalla stalla».

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