«Ora giusto votare alle regionali»

Il sindaco Piller Hoffer a Udine ha ricevuto la bandiera del Friuli Venezia Giulia
UDINE. «Sarebbe giusto poter votare in Friuli Venezia Giulia già alle prossime Regionali, in primavera. Noi ci contiamo ma aspettiamo indicazioni dal ministero dell’Interno». È emozionato, il sindaco di Sappada Manuel Piller Hoffer, nel ricevere a Udine, dal presidente della Provincia Pietro Fontanini, la bandiera del Friuli. «Come chi finalmente si sente a casa propria», commenterà lo stesso Fontanini.


Dopo la firma di Mattarella la discesa in Friuli sarà come quella dal monte Siera? Piller Hoffer resta prudente. «Stiamo cercando di capire le tempistiche, e i tempi sembrano abbastanza stretti, ma è chiaro che a questo punto, essendoci il passaggio ufficiale, sarebbe giusto che anche la comunità di Sappada votasse per il rinnovo del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia nel 2018. Questo è un momento storico», si scioglie il sindaco, «dopo dieci anni di iter referendario finalmente viene coronata la volontà popolare. Di fronte alla quale tutti devono piegarsi, anche quei veneti che non avrebbero voluto che Sappada se ne andasse, a partire dal governatore Luca Zaia. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, ci siamo sentiti nei giorni scorsi e certo non è contento di come si è conclusa la vicenda, ma è un iter di dieci anni, tutti hanno sempre votato favorevolmente e dunque questo è il risultato di un percorso. Qualcuno ha paventato ricorsi ma, da quello che ho appreso, non mi sembra ci sia alcuna volontà in questo senso da parte di Zaia».


Dopo la promulgazione della legge bisognerà avere un po’ di pazienza, consiglia il sindaco: «Cercheremo di rendere il momento di assestamento il più breve possibile, per ricominciare a lavorare sulle esigenze della nostra comunità». Nessuna conferma se a Sappada arriverà il commissario ad acta.


Sulla volontà popolare si è soffermato anche Fontanini, nel suo saluto ai sappadini (erano presenti anche i referendari). «Questo è un ritorno storico che soddisfa la volontà di autodeterminazione, democraticamente espressa dalla popolazione di Sappada e che, per il Friuli, rappresenta anche un risvolto economico correlato ai sei decimi dell’Iva che arriveranno nelle casse regionali da parte delle attività produttive. La Regione Friuli mantenga le sue promesse e intervenga per sostenere Sappada attraverso progetti e investimenti nel settore turistico grazie ai quali possano trarre beneficio anche i paesi contermini della Carnia, in primis Forni Avoltri».


Alla consegna della bandiera con l’aquila, il presidente ricorda: «Il vessillo sventola da tempo a Sappada ma oggi lo doniamo ufficialmente a suggellare un legame storico e culturale tra i nostri territori ora nuovamente riuniti come lo erano all’epoca del Patriarcato, di cui l’aquila di Bertrando è il vessillo ufficiale». Non è mancato, da parte del titolare della Provincia friulana, un atto di cortesia nei confronti dei veneti. «Noi siamo gelosi della nostra autonomia ma non siamo invidiosi della maggior specialità richiesta dal Veneto, perché porta maggiori competenze nell’amministrare il territorio».


Nino Bruno dell’Udc così ha salutato i sappadini: «Benvignûts in Friûl e complimenti per la determinazione con la quale avete condotto e meritatamente vinto la vostra battaglia». «Bentornâts in Patrie», è stato il saluto di Federico Simeoni (Gruppo Misto). «Sappada diventerà un nostro polo sciistico, si unirà a quello di Tarvisio e dello Zoncolan, Sauris e Forni e Piancavallo e ha necessità di rilancio in termini strutturali e di marketing», ha ribadito il capogruppo Renato Carlantoni (Fi). «Ora entriamo in Friuli in punta di piedi», ha risposto il sindaco di Sappada. «Il nostro ingresso è un libro bianco tutto da scrivere».
(fdm)


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