«Ora le imprese possono ricominciare a lavorare»

Bottacin rassicura: i ripristini post Vaia sono autorizzabili dalla Prefettura Veneto Strade ha pronti 25 interventi ma le imprese hanno sospeso l’attività

/ BELLUNO

«Adesso non c’è ragione perché le imprese delle costruzioni e quelle forestali, specie se impegnate in cantieri per la sicurezza idrogeologica, non riprendano a lavorare». Lo afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, sulla base della nuova ordinanza in vigore da mezzanotte firmata dal governatore Luca Zaia.

«In base a questo dispositivo», precisa Bottacin, «le Prefetture possono autorizzare le imprese ad operare». Non accadrà più, dunque, che una ditta al lavoro per ripristinare la spiaggia danneggiata dal maltempo si trovi pesantemente multata perché operava in periodo di coronavirus. «Certo, il cantiere dovrà rispettare tutte le norme di sicurezza, quelle dirette del proprio lavoro e quelle indirette, del coronavirus». Compreso, dunque, il distanziamento.

La società VenetoStrade aveva messo in conto di partire, con i primi di aprile, almeno con 25 cantieri. Ci sono le risorse, più di 100 milioni, e soprattutto ci sono i progetti.

«Purtroppo abbiamo riscontrato che nella stragrande maggioranza dei casi», afferma Silvano Vernizzi, il numero uno della società, «le imprese hanno deciso di sospendere l’attività perché non in grado, almeno alcune, di rispettare, ad esempio, il distanziamento sociale».

Vernizzi riferisce che in altri casi le imprese hanno interrotto per la difficoltà di rifornimenti, di materia prima in particolare. «Immagino», continua, «che staranno ferme anche la prossima settimana, ma subito dopo Pasqua ritorneranno tutte in attività. Potranno chiedere, se necessario, la deroga in Prefettura. Dopo quest’ultima ordinanza, non avranno difficoltà a riceverla».

I cantieri di VenetoStrade sono quelli più attesi, riguardano i siti valanghivi e, quindi, la messa in sicurezza di centinaia di case sottostante, in qualche caso di interi borghi. «Per la verità», dice Bottacin, «già il primo Dpcm autorizzava le imprese a lavorare, ma c’è stata poi un’interpretazione non corretta della norma per cui si è interrotto il lavoro».

Applaude all’ordinanza Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato: «Anche intervenire sul dissesto credo debba rientrare tra le attività essenziali», aveva detto nei giorni scorsi, aggiungendo che i cantieri di Vaia è indispensabile farli.

Il sindaco di Seren, Dario Scopel, aveva sollevato il problema con i ministri di Sviluppo Economico, Politiche agricole e Autonomie, soprattutto in relazione ai lavori forestali.

«C’è un comparto del settore primario, particolarmente rilevante per l’economia della montagna e delle nostre comunità locali, che rischia di vedere compromessa un’intera stagione, e non solo. È quello delle imprese forestali, completamente bloccato dal Dpcm del o 22 marzo, proprio in un momento cruciale dell’anno. Nei comuni montani la legna da ardere è un bene primario che deve essere garantito. C’è però, purtroppo, molto di più nei nostri boschi noi siamo ancora alle prese con i drammatici effetti della tempesta Vaia».

L’assessore regionale Bottacin cita l’ordinanza in vigore da oggi perché – afferma – chiarisce ogni dubbio. «Se l’azienda è di pubblica utilità o della filiera non doveva fermarsi prima e non si fermerà neppure adesso». —

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