Ordigno bellico, tempi lunghi per la bonifica del cantiere
LIVINALLONGO. Lavori al parcheggio in Val del Hotel a Pieve di Livinallongo: tempi lunghi per la bonifica dopo il ritrovamento dell’ordigno bellico. Ieri il sopralluogo dei tecnici nel cantiere. Servirà l’intervento di una ditta specializzata nella bonifica di campi minati.
Ieri, nel cantiere chiuso da ormai quasi due settimane, c’è stato il sopralluogo da parte dei tecnici del Comune, dell’ingegnere direttore dei lavori Tito De Biasio, l’impresa appaltatrice Edilcostruzioni di Sedico e del tecnico di una ditta abilitata alla bonifica di campi minati, chiamato a fare da consulente. L’incontro è servito per fare il punto della situazione e determinare quali sono le procedure da avviare per mettere in sicurezza l’area del cantiere e permettere così la ripresa dei lavori.
Il timore dei tecnici, infatti, è che vi possa essere qualche altro ordigno inesploso sepolto dove si dovranno eseguire i lavori di costruzione del nuovo park da 75 posti auto tra coperti e scoperti, il cui progetto è stato finanziato con 1,3 milioni di euro dal Fondo per i comuni di confine e dal Comune di Livinallongo.
«La procedura prevista dalla legge è delicata e complessa», spiega il direttore dei lavori. «Prima di tutto bisogna inoltrare una denuncia all’ufficio Bonifica Campi Minati della Regione. Dopodiché si dovrà fare un sopralluogo sul cantiere insieme al responsabile di questo ufficio, che è un ufficiale dell’esercito, al quale spetterà poi il compito di redigere una relazione dettagliata sulle operazioni e le metodologie da adottare per mettere in sicurezza la zona. Il passo successivo sarà quello di contattare una ditta specializzata nel settore delle bonifiche di campi minati. Si tratta di ditte particolari, che devono possedere una speciale autorizzazione rilasciata dal Ministero della Difesa. Questa ditta dovrà presentare un progetto di bonifica che tenga conto della relazione e delle indicazioni dell’ufficio Bcm, con ovviamente tempi e costi dell’intervento. Il progetto e l’offerta economica dovranno essere valutate dai committenti, in questo caso il Comune di Rocca Pietore che è capofila dei vari progetti finanziati dal Fondo comuni confinanti dei quali faceva parte anche questo del park ed ovviamente il comune di Livinallongo».
Si prospettano quindi tempi lunghi prima che i lavori possano nuovamente riprendere. «Tutto ovviamente dipenderà; precisa De Biasio, «dalle tempistiche della burocrazia, da quanto ci impiega la ditta a fare il progetto e così via. Di certo posso dire solo che i lavori potranno nuovamente iniziare quando avremo in mano tutte le carte che attestano che la zona è in sicurezza. I lavori prevedono la realizzazione di perforazioni profonde anche oltre tre metri. Dobbiamo avere la garanzia che le macchine operatrici non vadano a contatto con altri ordigni. Per fare la bonifica dovremo anche spostare i tubi in ferro che avevamo portato per le perforazioni e smontare il guard rail lungo la strada, in quanto potrebbero disturbare e “ingannare” i sofisticati sensori che saranno usati per rilevare la presenza di altre bombe».
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