Ore contate per il grande masso

Entro oggi dovrebbe disgregarsi sotto l’effetto di un agente chimico
Di Stefano Vietina
L'abitazione interessata maggiormente, sul retro si vede anche la scarpata tenuta sotto costante controllo dai Vigili del fuoco. Pericolo di frana a Presenaio di San Pietro di Cadore.
L'abitazione interessata maggiormente, sul retro si vede anche la scarpata tenuta sotto costante controllo dai Vigili del fuoco. Pericolo di frana a Presenaio di San Pietro di Cadore.

SAN PIETRO. Entro questa mattina, il grande masso che ha messo in allerta l'abitato di Presenaio, nel comune di San Pietro, non esisterà più. Verrà infatti ridotto in mille pezzi con l’ausilio di un ritrovato della chimica.

«Oggi (ieri per chi legge, ndr), spiega Paolo Dorigo, presidente del Consorzio disgaggi padolese, «abbiamo provveduto anzitutto ad ancorare il masso con funi in acciaio incrociate. Poi abbiamo praticato una ventina di fori al suo interno ed iniettato un liquido speciale, in grado di aumentare il volume e rompere la roccia, consentendoci quindi di portare via i sassi che ne deriveranno».

Nel giro di ventiquattrore, insomma, al posto del grande masso, di circa 20/25 metri cubi, ci saranno una serie di sassi da 30/50 centimetri l'uno, che verranno poi facilmente asportati dalla zona.

«Gli addetti al disgaggio hanno fatto davvero, da subito, un bel lavoro di squadra», conferma il sindaco di San Pietro, Silvano Pontil Scala, «e stanno per mettere in sicurezza l'area. Dopodiché provvederò a ritirare l'ordinanza di sgombero, emessa a tutela della signora Daniela Pontil Fabbro, sulla cui abitazione incombeva la massa rocciosa. Voglio ringraziare», prosegue il sindaco, «la - Provincia, Veneto Strade, i Vigili del Fuoco di Santo Stefano e l'azienda che è stata chiamata a fare rapidamente i lavori necessari a mettere la delicata situazione a posto».

Intanto Veneto Strade, che coordina i lavori, ha fatto immediatamente predisporre un vallo a garanzia della transitabilità stradale, qualora fossero cadute altre parti rocciose. Sono lavori di consolidamento, al fine di bloccare la massa rocciosa instabile; poi, sempre in collaborazione con la Provincia, si sta provvedendo alla realizzazione di un paramassi in materiale metallico. Il vallo è di lato rispetto all'abitazione interessata, a monte, a sinistra per chi percorre la strada verso Sappada. Sono una ventina dunque i fori praticati ieri nel masso e dentro ai quali è stato iniettato il Bristar 300, una sostanza espansiva liquida dirompente, in grado, nel giro di 24 ore, di frantumare in tanti pezzi la roccia. «La parte che rimarrà», prosegue Paolo Dorigo, « verrà coperta con pannello di rete armata, con chiodature profonde e vari ancoraggi in grado di garantire la tenuta al terreno». Intanto nel pomeriggio di ieri il sindaco ha effettuato un altro sopralluogo.

«Ho constatato che hanno assicurato il masso con corde d'acciaio, ed i tecnici mi hanno confermato che il pericolo era imminente, in quanto il masso si è mosso. Adesso siamo più tranquilli, e se domani il pericolo sarà scongiurato ritirerò l'ordinanza di sgombero dell'abitazione».

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