Organici al limite, il prefetto chiede rinforzi

Barbato: «Forze dell’ordine in deficit di personale, qui ci salva la collaborazione», con l’estate alle porte torna il timore che la macchina della sicurezza si inceppi

BELLUNO. «Torneremo a chiedere rinforzi in vista della stagione estiva». Perchè in montagna, statisticamente, più turismo fa rima anche con più problematiche per la sicurezza del cittadino e del territorio.

Nonostante in provincia «la collaborazione tra le forze dell’ordine e la macchina dei soccorsi ha una resa a dir poco invidiabile, cosa che fino ad ora ci ha permesso di sopperire alle note carenze negli organici», ha spiegato a margine delle celebrazioni del 2 giugno il prefetto Giacomo Barbato, «è evidente che necessitiamo di rinforzi per rispondere a quelle che sono le caratteristiche, le dinamiche e quindi le esigenze di un territorio estremamente particolare. Garantire presidi funzionali e tempestivi, molto spesso, risulta problematico. Lo avevamo fatto presente già lo scorso Natale, ma non riuscimmo a ottenere rinforzi. Ovviamente torneremo a chiederli adesso, in vista della stagione turistica. Il ministero è già stato informato della nostra situazione, che conosce molto bene, ma al momento non ci sono garanzie in proposito. Del resto, non dobbiamo dimenticarlo, anche il resto dell’Italia, seppur per situazioni radicalmente diverse, ha lo stesso nostro problema e il ministero dovrà necessariamente fare delle scelte che scontenteranno qualcuno».

Il deficit d’organico per la sola polizia è quantificabile, sempre su scala provinciale, in circa 35 unità. Numeri al limite, come fa chiaramente intendere lo stesso prefetto. «Ho seguito con ansia le ultime elezioni comunali. C’erano sette Comuni dove il candidato sindaco correva contro il quorum, ma in Prefettura abbiamo in organico solo cinque funzionari, che sono poi quelli preposti a ricoprire il ruolo di commissario in caso di affluenza inferiore al 50 per cento. Per fortuna solo a San Vito c’è stato bisogno del commissario. E con un personale operativo di una quarantina di persone i salti mortali li facciamo anche qui. Quasi tutti i giorni. Sia chiaro, però, che il discorso vale per tutti: carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco, forestali. Per fortuna qui a Belluno la collaborazione tra le forze dell’ordine è reale, quasi esemplare e questo ci ha sempre consentito di garantire un servizio efficace».

Problematiche che rischiano di ripercuotersi sui cittadini in caso di nuovi tagli ai presidi. «Non ho mai nascosto», aggiunge il prefetto, «di essere contrario all’allontamento dei presidi. Specie qui a Belluno, con la montagna, è un passaggio che può rivelarsi rischioso considerando le caratteristiche del territorio. Non sto parlando delle caserme: il presidio che intendo io è il tutore dell’ordine come riferimento dei cittadini, sempre presente. A Misurina, nonostante i tagli, siamo riusciti a mantenere un presidio, seppur mobile, ma stiamo raschiando il fondo del barile, spostando e dislocando nei punti ritenuti più sensibili il personale».

Coperta sempre più corta, insomma, ma nessun indebolimento per quanto riguarda l’attività di presidio e controllo del territorio. Dopo il varo del piano d’intervento contro gli eccessi del fine settimana in centro a Belluno, sarebbe infatti imminente un nuovo giro di vite contro gli eccessi di velocità e di alcol di chi si mette al volante.

Senza dimenticare i “vandali” del parcheggio. «Degrado notturno e parcheggi sono questioni di competenza amministrativa, quindi del Comune», rimarca il prefetto Barbato, «non mi permetto di entrare nel merito. Certo è che ho personalmente avuto modo di riscontrare, soprattutto in centro città, una preoccupante tendenza all’inciviltà da parte di molti automobilisti».

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