Orsera in vendita per 320mila euro

CESIOMAGGIORE. Si vende. Si vende tutto, dal complesso immobiliare alle pertinenze di Orsera. La decisione era già stata presa, qualche mese fa, a seguito di un'assemblea dei soci con presa d'atto del direttivo che aveva alzato bandiera bianca. Adesso ci sono una perizia di stima giurata che definisce la consistenza del patrimonio in 320 mila euro. E la data dell'apertura delle buste con le offerte d'acquisto a base d'asta, prevista per domenica 25 gennaio nella sede della pro loco di Soranzen. La prelazione è riservata ai soci, ma ovviamente la vendita all'asta è pubblica, sempre che non vada deserta.
Chi intenda partecipare, deve richiedere la documentazione necessaria inviando una mail all'indirizzo di posta elettronica orsera@studiomores.it. Oltre all'indirizzo di posta elettronica, è possibile contattare telefonicamente il presidente Gino De Carli tutti i giorni ore pasti. Dietro la lapidaria informazione di servizio, di fatto c'è la grande amarezza di veder scendere il sipario sull’offerta ricettiva incastonata nella Valle di Canzoi, frutto dello storico entusiasmo dei soci fondatori. Il consiglio direttivo non ha potuto individuare altra soluzione che quella della cessione dei beni, il punto ristoro e le pertinenze, con la dismissione dell'attività della cooperativa.
Il motivo è quello per cui, nonostante la motivazione e le buone prassi dei gestori che da due anni a questa parte hanno accettato la sfida e hanno contribuito a mantenere solide le stagioni con una chiusura di bilancio attiva, sul futuro della cooperativa ha continuato a pesare un debito pregresso, più o meno centomila euro, a scapito di fornitori e soci che da troppo tempo aspettano di essere liquidati. Lo scopo di un provvedimento tanto pesante e tanto doloroso per una cooperativa, nata nel 1983 per volere di una miriade di soci fondatori, e tanto tenace da stringere i denti e andare avanti ad ogni costo nonostante le stagioni inclementi prima e la recessione economica poi, è appunto quello legato al problema della liquidità necessaria per far fronte agli impegni finanziari che Orsera ha nei confronti di terzi e dei soci stessi.
Non è mancato chi, pur di scongiurare la chiusura del punto ristoro, ha fatto dei prestiti e delle anticipazioni di cassa. Tutto questo non è servito a risollevare le sorti di Orsera, con grande amarezza dei tanti sostenitori che hanno voluto credere, fino alla fine, al rilancio della struttura. E il gestore del posto di ristoro, Rosario Apuzzo che pure con la sua famiglia ha contribuito alla rinascita di Orsera dopo anni bui, ha dato regolare disdetta di un contratto che va a scadenza naturale il 6 aprile di quest'anno.
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