Ortopedia, un 2019 da record «Superati i 1.700 interventi»

Le novità maggiori sono quelle relative all’anca Ottimi risultati anche  per le operazioni alla spalla  e per quelle sui bambini
Chirurghi impegnati in un'operazione chirurgica in una foto d'archivio senza data. Violano il codice deontologico i medici che sottopongono ad interventi pazienti "inoperabili" e afflitti da patologie che lasciano loro solo poco tempo di vita, anche nel caso in cui sia stato proprio il paziente a dare il suo consenso informato all'operazione. Lo sottolinea la Cassazione. EPA/CLEVELAND CLINIC / HO EDITORIAL USE ONLY / NO SALES
Chirurghi impegnati in un'operazione chirurgica in una foto d'archivio senza data. Violano il codice deontologico i medici che sottopongono ad interventi pazienti "inoperabili" e afflitti da patologie che lasciano loro solo poco tempo di vita, anche nel caso in cui sia stato proprio il paziente a dare il suo consenso informato all'operazione. Lo sottolinea la Cassazione. EPA/CLEVELAND CLINIC / HO EDITORIAL USE ONLY / NO SALES

BELLUNO. Superati i 1.700 interventi ortopedici all’ospedale di Belluno. Sono i risultati ottenuti nel corso del 2019 dall’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia diretta da Corrado D’Antimo.

«Lo scorso novembre, ricorrendo a tecnologie di “frontiera”, è stato possibile ricostruire su protesi il cotile, cioè l’osso formato dalla fusione delle tre ossa che nel’adulto costituiscono l’anca», spiega il primario.«Si tratta del progetto “Promade Lima” che, utilizzando scansioni di tomografia computerizzata dell’anca da trattare, è in grado di costruire una protesi che si adatta alle esigenze specifiche del caso, mediante tecnologia di fusione delle polveri di titanio».

Incrementata anche l’attività di chirurgia della spalla (oltre 60 interventi di protesi, oltre all’attività artroscopica) grazie al dottor Di Fabio, «che ha assunto un valore a livello internazionale come esperto della materia», spiega D’Antimo. «Continuiamo anche il trattamento della patologia settica osteoarticolare che, grazie al dottor Salfi, ci ha consentito di portare la nostra esperienza a congressi nazionali».

Incrementata anche l’attività di ortopedia pediatrica gestito dalla dottoressa Silvia Trevisani. «Abbiamo implementato il trattamento chirurgico o conservativo su traumi, ma anche su patologie ortopediche come la deformità agli arti e il trattamento del piede piatto congenito. Abbiamo effettuato interventi di osteosintesi (fissazione, in corso di un intervento chirurgico ortopedico, dei segmenti ossei di una frattura) sia con fissazione esterna, sia con interventi a cielo aperto per l’impianto di mezzi di sintesi dedicati».

L’attività di chirurgia mini invasiva per il trattamento della patologia dell’avampiede continua ad aumentare, grazie all’impegno del dottor Sacchet, molto apprezzato sul tema anche durante il “Giovedì della salute” .

Infine, l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia è stata invitata a presentare la propria esperienza in vari congressi internazionali, nazionali e regionali, continuando anche l’attività scientifica con pubblicazioni su riviste specializzate. —

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