Ospedale, il punto nascita riduce ancora l’attività
Pieve. Dal 3 luglio partirà la nuova organizzazione del servizio in Cadore Il personale sarà presente solo dalle 8 alle 20, le gestanti seguite a Belluno
PIEVE DI CADORE. Un’altra mazzata è in arrivo per la sanità cadorina. Da lunedì 3 luglio, infatti, il punto nascita dell’ospedale di Pieve di Cadore tornerà a ranghi ridotti. Tutta colpa della carenza di professionisti. Ad oggi in tutto il distretto di Belluno mancano all’appello sette ginecologi (tre sono andati via da tempo e altri quattro se ne andranno a fine giugno).
Da anni questo servizio evidenzia dei problemi che nell’ultimo anno si sono acuiti arrivando anche al parziale blocco dell’attività nell’inverno scorso. E ora ci risiamo. Purtroppo, a difendere un servizio essenziale per i cittadini non ci sarà, questa volta, il sindaco Maria Antonia Ciotti, che nel suo ruolo di amministratrice fino a qualche settimana fa aveva fatto di tutto per chiedere all’Usl e alla Regione di garantire i livelli essenziali di assistenza anche per chi abita in Cadore.
A oggi il punto nascita è gestito sette giorni su sette da un ginecologo (erano due fino a qualche settimana fa) presente dalle 8 alle 20; a ciò si aggiunge una reperibilità notturna dalle 20 alle 8 e un’ostetrica, che garantisce la sua presenza in ospedale per l’intero arco delle 24 ore, anche in questo caso per l’intera settimana.
Da lunedì non sarà più così. Sarà mantenuta la guardia ginecologica h 24 sette giorni su sette nell’unità operativa di Ostetricia di Belluno, dove i parti sono centralizzati ormai da tempo; sarà mantenuto un solo ginecologo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 all’ospedale di Pieve di Cadore per garantire tutte le attività attualmente in essere (ambulatori, consulenze, screening, monitoraggi). Ma l’ostetrica sarà presente soltanto dalle 8 alle 20 per l’intera settimana e non più h24.
«Con le ultime quattro dimissioni», precisa il direttore medico del nosocomio, Raffaele Zanella, «l’effettiva dotazione organica per le due sedi di Belluno e Pieve di Cadore risulta di 10 unità, quindi siamo stati costretti a riorganizzare temporaneamente la continuità assistenziale della Pediatria di Pieve di Cadore».
«Come Usl», commenta il dg Adriano Rasi Caldogno, «abbiamo già provveduto ad adeguare le istruzioni operative per raggiungere tutte le donne in carico alla sede cadorina e in generale tutte le donne che entrano nel percorso gravidanza della nostra azienda, oltre ad aver dato istruzioni operative per il trasporto di tutte le partorienti dalla sede di Pieve di Cadore a quella di Belluno».
L’Usl, inoltre, precisa di aver attivato anche le procedure concorsuali per la sostituzione dei dirigenti medici, «mentre a luglio verrà pubblicato il bando del concorso pubblico per assunzioni a tempo indeterminato. Per le assunzioni a tempo determinato, sono stati indetti più avvisi pubblici, l’ultimo dei quali espletato il 1°giugno 2017. Sono inoltre state attivate le procedure per le assunzioni di personale ostetrico a tempo indeterminato già autorizzate, mediante l’utilizzo di una graduatoria già presente e le assunzioni sono in corso di espletamento». Difficile capire, quindi, fino a quando il punto nascita rimarrà a ranghi ridotti.
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