Ospedale, punti interrogativi a raffica
AGORDO. Sarà finalmente l'anno in cui anche l'ortopedia diventerà week-surgery? In cui allargheranno il pronto soccorso e trasferiranno il laboratorio analisi al piano terra? In cui verrà meno anche il primariato di anestesia? In cui verrà ripristinata la guardia medica ad Agordo? È difficile oggi rispondere a queste domande relative all'ospedale di Agordo.
L'esperienza insegna che qui tutto è in divenire.
In passato quel che dicevano le schede ospedaliere è stato tante volte disatteso.
Un paio di mesi fa, inoltre, Cesare Dal Bo, già responsabile della radiologia, ha spiegato papale papale che la dirigenza Usl non ha sempre detto tutta la verità perché temeva le proteste e l'aveva così somministrata a piccole gocce.
Quante gocce di quella verità rimangano ancora da tirare fuori non si sa. Tuttavia alcuni temi sembrano destinati a scandire il 2015. A partire dal futuro dell'ortopedia. Le voci che rimbalzano nei corridoi sostengono che giugno sarà il mese in cui, anche per questo reparto, si passerà in regime di week-surgery: chiuso dalle 20 del venerdì alle 8 del lunedì e solo operazioni programmate.
Questo giusto per dare concretezza ai dettami delle schede regionali.
«Se anche l'ortopedia venisse resa week-surgery», dice Sisto Da Roit, sindaco di Agordo e presidente del comitato dei sindaci agordini dell'Usl 1, «sarebbe una grave disfunzione. Forse è solo il caso di ricordare che qui la gente arriva a tutte le ore e in tutti i giorni, soprattutto d'inverno per la presenza di molti turisti e sciatori. Una week surgery non è possibile, è inimmaginabile. C'è bisogno di un'ortopedia che funzioni h24, anche perché altrimenti si andrebbe a ingolfare Belluno che mi sembra sia già ingolfata di suo. Tuttavia – lo ricordo – è questo che prevedono le schede ospedaliere».
Queste ultime dicono anche che ad Agordo è garantito il primariato di anestesia e rianimazione. Ruolo, questo, oggi ricoperto da Fiorenzo Laterra.
Tuttavia, nonostante le smentite di inizio ottobre da parte del direttore medico dell'ospedale, Raffaele Zanella, nelle corsie del nosocomio agordino continuano a rimbalzare le voci che vogliono Laterra in uscita ormai imminente.
«Le schede prevedono che il primariato di anestesia ci sia», dice Sisto Da Roit, «certo è che Laterra è diventato anche responsabile della terapia antalgica a Belluno e il dubbio se possa svolgere assieme entrambi i ruoli evidentemente esiste. Se va via non è di certo un bene, ma dovrà eventualmente essere sostituito».
Chiaro è che senza anestesia verrebbe meno anche il pronto soccorso, che finirebbe per diventare un pronto intervento. Per ora la situazione da un lato è migliorata con una crescita dell'organico che deve far fronte all'aumento del lavoro conseguenza dei tagli al laboratorio analisi (di notte e nel weekend le analisi con il Poct le fa il personale del pronto soccorso). È arrivata un'ambulanza nuova, ma a quanto pare avere tanti mezzi e pochi autisti non è proprio l'ideale.
Di più: le indiscrezioni vedono nel 2015 il momento in cui il pronto soccorso verrà allargato occupando la zona del laboratorio analisi: le astanterie cresceranno di numero per ospitare i pazienti che non troveranno posto in reparto.
Il laboratorio analisi (o quel che ne resta) verrebbe invece spostato al piano terra dove oggi ci sono i poliambulatori e questi ultimi “alzati” al primo piano. Un pronto soccorso più arioso è forse necessario anche per ricevere quei pazienti che di notte e nel week-end non trovano più la guardia medica ad Agordo.
D'altronde sopravvivono solo due guardie mediche in Agordino: una a Caprile, che copre da Masarè in su, l'altra a Canale, che serve un territorio che va da Gosaldo a La Muda fino al San Pellegrino: non propriamente la strada dell'orto, soprattutto nelle notti d'inverno, sia per gli utenti, sia per i medici.
Soluzione alternativa? Pronto soccorso con pagamento del ticket per il codice bianco, cioè esattamente quello che, almeno a parole, si vorrebbe disincentivare.
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