Ospedali di Comunità più efficienti con i medici di base
BELLUNO. I medici di base entrano nell’ospedale di comunità. La sperimentazione sarà avviata dall’Usl 1 nella struttura di Auronzo «per poi estenderla anche agli altri ospedali di questo tipo, che dovrebbero sorgere a Belluno e ad Agordo», sottolinea il direttore sanitario dell’azienda bellunese, Tiziano Martello. L’Usl ha già indetto un avviso pubblico di selezione rivolto a questi medici, con priorità a chi possiede specifiche competenze o esperienze.
L’ospedale cadorino di comunità garantisce le cure intermedie, cioè le cure necessarie per i pazienti che si sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono assistenza ospedaliera, ma sono troppo instabili per poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale classico; i loro problemi dovranno risolversi nel giro di 4-6 settimane.
Ad oggi nell’ospedale di comunità di Auronzo opera un solo medico: «Abbiamo voluto inserire il medico di base in via sperimentale perché comunque questa struttura è di tipo territoriale», precisa ancora Martello, che prosegue nella spiegazione del nuovo piano: «L’impegno orario del medico sarà proporzionato al numero di pazienti presenti nel nosocomio: due ore al giorno fino a otto degenti, tre ore da nove a 15, quattro ore da 15 a 20». Si tratta di un percorso che attende una regolamentazione da parte della Regione Veneto, che in ambito di ospedali di comunità ancora non si è pronunciata.
«L’attività del medico di assistenza primaria andrà ad aggiungersi a quella del medico dipendente già presente nella struttura e si svolgerà in collaborazione per garantire una presenza proporzionata ali pazienti», tiene a precisare il direttore sanitario, che aggiunge, poi: «Chi verrà scelto per questo compito dovrà prestare la propria opera anche a favore degli ospiti non autosufficienti della Rsa di Pieve di Cadore ex Vazzoler, dove ci sono 73 pazienti». (p.d.a.)
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