Ospedali, l’Usl 1 appalterà il servizio delle cucine
BELLUNO. Le cucine degli ospedali dell’Usl 1 saranno esternalizzate. Lo ha riferito il direttore generale Pietro Paolo Faronato ai sindacati nel corso di un incontro. Una notizia che non è stata accolta bene dalle parti sociali, che promettono di vendere cara la pelle. «A Pieve di Cadore», precisa Faronato, «già da diverso tempo il servizio dei pasti è in capo a una società esterna, così faremo anche per le strutture di Belluno, Agordo, cercando di ampliare questo sistema anche alla Sersa».
La scelta è stata dettata da motivi pratici. «Di fronte al blocco delle assunzioni», prosegue il dg, «non possiamo più sostituire il personale che se ne andrà in pensione, inoltre le cucine attuali avrebbero bisogno di nuove attrezzature e di essere ristrutturate. Se invece riuscissimo a esternalizzare il servizio, potremmo aggirare gli ostacoli, riuscendo anche a risparmiare».
Secondo quanto ha riferito l’Usl ai sindacati, questa operazione porterebbe a un risparmio di 300 mila euro l’anno. Una somma non da poco in questi momenti.
Ma i rappresentanti sindacali non ci stanno. «Come Cisl Fp», precisa Mario De Boni, «ci opporremo con forza a questa decisione, con azioni di sensibilizzazione sia degli utenti che degli operatori». In gioco, infatti, ci sono una trentina di posti: «Chiediamo che per questi lavoratori sia garantito il diritto al lavoro, qualora si passasse a una ditta esterna. Non possiamo perdere altri posti di lavoro». Da questo punto di vista, però, Faronato rassicura: «Faremo un bando affinché parte del personale passi alla nuova ditta, mentre il restante dovrebbe essere riassorbito in seno alla stessa azienda.
Ma nella gara di appalto, che potrebbe essere pubblicata entro la fine dell’anno, si sta studiando il modo di far rientrare nel nuovo servizio anche quello erogato da Sersa. Anche la società che gestisce la case di riposo, infatti, ha gli stessi problemi con il blocco del turn over, ma la soluzione non è così semplice come sembra. «Stiamo valutando se sia possibile fare un unico bando per i nostri ospedali e per la Sersa», sottolinea il dg dell’Usl. «Ma pare che, in qualche modo, questa operazione con la Sersa potrebbe sollevare dei problemi. Comunque, con l’esternalizzazione riusciremo a ridurre di 1,50 euro a giornata alimentare (colazione, pranzo e cena ndr) i costi attuali. Ormai, in tutto il Veneto si procede con ditte esterne, anche perché ci sono nuove norme che impongono determinate condizioni per la gestione dei pasti e della catena del freddo».
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