Ospitale, arriva il comitato per la fusione con Perarolo
PIEVE DI CADORE. Gli amministratori cadorini tornano a confrontarsi stasera alle 20,30 in Magnifica sul tema delle fusioni e dell’unificazione dei servizi. Durante l’incontro indetto dal presidente della Magnifica, Renzo Bortolot, saranno esaminate esperienze già realizzate altrove, ma intanto si seguono con attenzione anche le mosse di Ospitale.
«L’incontro», spiega Bortolot, «è la continuazione di quello del 22 marzo, e mi auguro che la partecipazione sia numerosa come allora. Nel primo sono state indicate le varie opportunità offerte dalle leggi. Questa volta presenteremo due esperienze di fusione e di unione dei servizi. La prima sarà portata dal sindaco del Comune Due Carrare, nato da una fusione di più comuni circa 5 anni fa. Quindi una esperienza “sul campo” che potrà tornare utile ai nostri amministratori. La seconda esperienza sarà illustrata dal segretario della Comunità Val Brenta, dove l’unione dei servizi funziona da anni».
Intanto ci potrebbe essere una importante novità in arrivo dal Canale del Piave e riguardante quanto stanno facendo Calalzo, Pieve e Perarolo. Per il presidente dell’associazione Scarpone alato di Ospitale, Milo Mazzucco, «tra qualche giorno sarà costituito un comitato di cittadini che vorrebbe collegarsi con Perarolo per valutare insieme a quel Comune le possibilità offerte da una eventuale fusione».
«Se le cose stanno così», afferma il sindaco di Perarolo, Pierluigi Svaluto Ferro, «da noi troveranno le porte aperte e delle persone disposte ad iniziare un dialogo».
«Ho sentito parlare della nascita del comitato di Ospitale», dice il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti. «Secondo la mia opinione sarebbe una buona cosa. Logicamente andrebbe valutata e analizzata anche alla luce del programma che si siamo dati con Perarolo e Calalzo. Per quanto mi riguarda, se loro sono d’accordo, andrà bene anche per Pieve».
«Mi auguro», afferma il sindaco di Domegge, Lino Paolo Fedon, «che questa seconda riunione sia più concreta della prima e che al termine si possano avere le linee guida sulle quali decidere se favorire l’unificazione dei servizi, com’era emerso dalla consultazione popolare fatta a Domegge, oppure percorrere la strada delle fusioni. Una cosa è certa: se fusioni dovranno essere, è auspicabile che avvengano con territori affini e collegati tra loro».
Vittore Doro
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