Lupi a caccia in centro a Ospitale di Cadore, l’allarme del sindaco

Il primo cittadino Roberto Santin denuncia l’ennesimo caso di attacco ad ungulati vicino ai paesi: «Bambini e anziani sono soggetti a rischio se accompagnati da animali domestici»

Alessandro Michielli
Paura per i lupi in centro a Ospitale di Cadore
Paura per i lupi in centro a Ospitale di Cadore

​​​​​Grande preoccupazione ad Ospitale di Cadore dopo l’ultimo attacco di lupi ad un ungulato nel pieno centro del paese.

La carcassa dell’animale è stata ritrovata senza vita a bordo strada proprio all’entrata del Comune, in un luogo molto frequentato dagli abitanti, insieme ai propri animali domestici.

Il Comune non è nuovo a certi attacchi, già registrati in passato, ma questa volta è avvenuto in un’area altamente frequentata da anziani e bambini: «Ho ricevuto diverse segnalazioni di residenti che hanno visto la carcassa e si sono preoccupati», afferma Roberto Santin, sindaco di Ospitale. «Quella è una vecchia strada adibita anche a ciclabile Venezia Monaco, si trova all’ingresso dell’abitato. Qui si trova anche l’area ecologica e ci sono molti residenti che passano a portare i propri animali domestici».

«I lupi possono essere pericolosi anche per anziani e bambini», prosegue Santin, «sono infatti già stati predati animali domestici: se penso ad un anziano che va a passeggiare con il suo cane e in quel momento salta fuori il lupo per attaccare l’animale, la persona cosa fa? Se interviene, con la speranza di salvare il proprio animale, magari rischia di farsi male visto che i lupi sono dei predatori».

«C’è sempre una certa apprensione su queste cose», prosegue Santin, «anche un bambino con il suo animale domestico per me potrebbe essere a rischio».

«Non dico che i lupi devono essere abbattuti, ma devono essere allontanati», prosegue il sindaco. «Ci sono luoghi dove questa problematica viene trattata in un certo modo, mi auguro si possa trovare una soluzione perché questi casi iniziano ad avere dei numeri preoccupanti».

«Noi abbiamo già registrato numerosi casi», prosegue Santin, «un lupo aveva predato anche fuori dalla porta di casa di un signore ed aveva trasportato la preda fino giù nel Piave. Ricordiamoci sempre che si tratta di un animale selvatico: noi abbiamo fatto numerosi incontri anche in Prefettura e anche loro ammettono che è un tema da risolvere».

Proprio due giorni fa l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) ha comunicato in videoconferenza alle amministrazioni regionali l’introduzione di un sistema di quote massime di abbattimento suddivise per Regioni.

Regioni e Province autonome potranno richiedere abbattimenti in deroga solo in presenza di lupi confidenti, pericolosi o responsabili di attacchi ripetuti agli allevamenti. La soglia massima stabilita è compresa tra il 3% e il 5% della popolazione nazionale, stimata in circa 3.300 esemplari.

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